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mercoledì 5 dicembre 2012

IL PROGRAMMA DEL M5S --> LA PRIMA STELLA!

La prima "STELLA" del programma del MOVIMENTO 5 STELLE riguarda STATO e CITTADINI.

Partiamo dell'abolizione della totalità delle province italiane come indicato nel programma del Movimento 5 stelle. Questa riforma totale garantirebbe un risparmio di 510 milioni di Euro all'anno.
Senza alcun dubbio la spesa pubblica, a mio modo di vedere, diminuirà perchè si eviteranno tanti stipendi pubblici inutili, in quanto le province costituiscono solamente un ente di passaggio fra le regioni ed i comuni e sono, quindi, fonte di uscite di risorse economiche.
Abolendole si eviterebbe una spesa piuttosto ampia e non si perderebbe in servizi, in quanto le regioni decentrerebbero ai comuni, evitando un passaggio alla provincia che fa sprecare risorse e tempo. Solo per quanto riguarda la regione Sardegna il risparmio sarebbe di oltre 35 milioni di Euro (pari al 8,97% della spesa regionale).

La seconda proposta di Grillo è quella di accorpare i comuni con meno di 5000 abitanti.
Nel nosto paese, infatti, ci sono comuni con un numero davvero irrisorio di cittadini; tanto per fare un esempio, il comune di Pedesina in provincia di Sondrio ha soli 34 abitanti. Ci sono ben 123 comuni con meno di 150 abitanti, tutto questo crea una spesa esagerata per sostenere questi enti locali.
Attraverso un'accorpamento dei comuni inferiori a 5000 abitanti potremo risparmiare tantissime risorse economiche che potremo invece, destinare ad altri scopi.
Un risparmio davvero importante; infatti per ogni accorpamento avremo la cancellazione di tanti consigli comunali che in questo momento comportano uscite inutili.

La terza proposta ci parla dell'abolizione dei rimborso elettorale.
Dobbiamo sapere ragazzi che, ogni tornata elettorale costa, alla collettività, circa 1 miliardo di Euro; un vero è proprio suicidio in un periodo di magra dove i cittadini non arrivano neppure alle terza settimana del mese.
I nostri politici continuano a definire l'abolizione del rimborso elettorale ai partiti un errore drammatico, ma si
dimenticano la grandissima presa in giro al popolo italiano fatta, proprio dal parlamento, dopo il referendum del 1993.
Il referendum abrogativo promosso dai Radicali Italiani dell'aprile 1993 vede il 90,3% dei voti espressi a favore dell'abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti, nel clima di sfiducia che succede allo scandalo di Tangentopoli.
Peccato che, appena un anno dopo, nel 1994, il parlamento approva i "RIMBORSI ELETTORALI".
Nello stesso dicembre 1993 il Parlamento aggiorna, con la legge n. 515 del 10 dicembre 1993, la già esistente legge sui rimborsi elettorali, definiti “contributo per le spese elettorali”, subito applicata in occasione delle elezioni del 27 marzo 1994. Per l'intera legislatura vengono erogati in unica soluzione 47 milioni di euro.
La stessa norma viene applicata in occasione delle successive elezioni politiche del 21 aprile 1996.
Il parlamento modifica la norma, con l'art 5 della legge n° 96 del 6 Luglio 2012, e obbliga un partito o un movimento ad avere uno statuto per aver diritto di ricevere i rimborsi elettorali.
La legge n. 2 del 2 gennaio 1997, intitolata "Norme per la regolamentazione della contribuzione volontaria ai movimenti o partiti politici" reintroduce di fatto il finanziamento pubblico ai partiti.
Il provvedimento prevede la possibilità per i contribuenti, al momento della dichiarazione dei redditi, di destinare il 4 per mille dell'imposta sul reddito al finanziamento di partiti e movimenti politici (pur senza poter indicare a quale partito), per un totale massimo di 56.810.000 euro, da erogarsi ai partiti entro il 31 gennaio di ogni anno. Per il solo anno 1997 viene introdotta una norma transitoria che fissa un fondo di 82.633.000 euro per l'anno in corso.(fonte wikipedia)
Una grossissima presa in giro che il popolo italiano non ha dimenticato, ecco perchè dobbiamo appoggiare
l'idea del M5S di abolirlo.

Le altre idee, da questo punto di vista, riguardano l'abolizione dei privilegi dei parlamentari. Le idee riguardano:
- Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato;
- Stipendio dei parlamentari allineato alla media di quelli nazionali;
- Divieto di cumulo di cariche da parte dei parlamentari;
- Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati;
- Approvazione di ogni legge subordinata alla copertura finanziaria;
- Leggi rese pubbliche almeno 3 mesi prima della loro approvazione, per ricevere il parere dei cittadini;
- Eliminazione dei privilegi per i parlamentari, es. pensione dopo 2 anni e mezzo di mandato;
Idee che non possono essere non condivise in questa condizione di crisi nella quale ci troviamo.

La prossima volta, la seconda "STELLA" ----> l'ENERGIA.












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