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martedì 11 dicembre 2012

ITALIA - IL FATTORE RISPARMIO (PUBBLICO E PRIVATO), DEBITO PUBBLICO E SPREAD

            S = (Y - T - C ) + ( T - G )

Questa è la FORMULETTA MAGICA del risparmio. Questa equazione la possiamo scomporre in due fattori.
La prima parte dell'equazione, ovvero ( Y - T - C ) riguarda il risparmio privato, mentre la secondo parte, ovvero ( T - G ) rispecchia il risparmio pubblico.
Nella voce globale del risparmio possiamo affermare che, l'Italia, può vantare una propensione storica della propria popolazione al risparmio privato; esso è il fattore che permette, nonostante tutto, di non andare in DEFAULT, per motivi che analizzaremo successivamente.
Il problema storico dell'Italia, a partire dagli anni '80 è stata la voce del risparmio pubblico.
Infatti, se andassimo a controllare l'evoluzione del debito pubblico italiano, ci renderemo conto che esso cominciò a salire proprio dagli anni '80. Fatto strano! perchè in Italia, in quel periodo storico, l'economia girava piuttosto bene, ma c'era un grosso rigonfiamento della componente G (spesa pubblica) dovuta allo sviluppo del sistema di tangenti che ci investì fino al 1992. Questo creò un buco spaventoso, alla quale si dovette cominciare a mettere un tappo andando a svalutare fortemente la Lira e prelevando, nella notte dell' 11 Luglio 1992, il 6 per mille dai conti correnti degli italiani.
La "MAGIA" della svalutazione della Lira, ad ogni avvisaglia di crisi però, aveva le gambe corte; essa era una sorta di salvagente temporaneo che avrebbe fatto pagare un conto salatissimo più avanti negl'anni.
Si può dire che S = I ovvero, il risparmio è uguale all'investimento, ma questa equazione è vera solo in parte, infatti, essa è realmente affermabile solo in un periodo nella quale i mercati funzionano bene, mentre in caso contrario, non tutto il risparmio si tramuterà in investimento perchè i soggetti saranno meno propensi a rischiare il loro capitale risparmiato in un periodo di insicurezza dell'economia globale.
Oggi con la manovra "SALVA ITALIA" del governo Monti la nostra "formuletta magica" ( T - G ) sta creando un avanzo di bilancio, ovvero le entrate ( T = TASSE ) sono maggiori della spesa pubblica
 ( G = SPESA PUBBLICA ).
Questo vorrebbe dire, non solo raggiungere il pareggio di bilancio ( T = G ), ma anche riuscire ad avere altro capitale da offrire ai privati per far girare l'economia.
Tuttavia, la nostra "SPADA DI DAMOCLE" è l'interesse sul debito pubblico che si aggira sugli 80 MILIARDI di EURO annui; esso ci mangia non solo il nostro avanzo di bilancio, ma crea un disavanzo di bilancio che va ad affluire nel nostro "MARE" chiamato debito pubblico.
Questo disavanzo dovrà essere coperto, dal Governo emettendo titoli di Stato. Per essere appetibili sul mercato i nostri titoli hanno bisogno di essere incentivati attraverso un tasso di interesse che si aggira sui 3,5 punti percentuali.
Quindi scaduto l'anno dell'obbligazione lo Stato dovrà restituire il capitale investito ed in più dare periodicamente l'interesse a chi investe in BOT, BTP e CCT.
Stiamo pur certi che, dopo le dimissioni di Mario Monti lo spread tornerà ad essere il nostro compagno di viaggi! in questo momento esso si attesta sui 350 punti, ovvero, la differenza rendimento in termini di tasso d'interesse tra BUND e BOT e di 350 punti, quindi del 3,5%.
Cosa significa questo?
Significa che, se per rendere appetibile un obbligazione nel mercato la Germania a bisogno di offrire un tasso d'interesse vicino allo 0%, l'Italia deve alzarlo fino al 3,5%.
E si arriva a parlare di DEFAULT. L'Italia ha un rapporto debito - PIL che si attesta sul 120%. Nulla di gravissimo sembrerebbe.
Infatti, andando ad analizzare altri rapporti debito - PIL, per esempio quello del Giappone, ci accorgeremo che esso si attesta sul 200%.
Uno studio approfondito ci ha spiegato che, avendo un rapporto debito - PIL superiore al 90% la crescita si azzera, ed infatti, l'Italia ed il Giappone non crescono addirittura dai primi anni 90.
Quali sono le differenze tra Giappone ed Italia?
Facile! Il Giappone è dotato di una banca centrale in grado di stampare moneta per dare respiro all'economia, producendo però altro debito, insomma, lo stesso procedimento fatto dall'Italia ai tempi della Lira. Questo impedisce ai nipponici di andare in DEFAULT, mentre noi, non avendo una banca sovrana, libera di stampare moneta, non siamo in grado di salvarci autonomamente da esso.
Soluzione?
Dobbiamo attingere dal risparmio privato, uno dei più alti del mondo "fortunatamente".
Il governo Berlusconi firmò nel 2011 l'obbligo di andare in pareggio di bilancio dal 2012 in poi ( T = G ).
Questo si può attuare in diversi modi:
- alzando le tasse, come fatto dal governo Monti;
- abbassando la spesa pubblica.
Insomma da quest'anno in poi l'Italia dovrà "annullare il fattore ( T - G ) che si dovrà attestare sul valore 0.
La "FORMULETTA MAGICA" l'ha trovata la Nuova Zelanda, inserendo nella sua costituzione una norma che obbliga lo stato a conservare risorse in periodi di "PIENA" per poi poterli utilizzare in momenti di "SECCA" per coprire il buco causato dai minori investimenti privati.

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