Translate

sabato 30 marzo 2013

NAPOLITANO POTREBBE DIMETTERSI

Il fallimento di Pier Luigi Bersani nell'andare alla ricerca di una maggioranza, se pur risicata, che potesse dare un minimo di governabilità al nostro paese, fa passare nuovamente la palla nelle mani del nostro presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Egli, poco più di una settimana fa, aveva assegnato l'incarico, di avviare delle consultazioni, al segretario del PD, al fine di cercare, se non una maggioranza stabile, almeno un compromesso con i rappresentanti del MoVimento 5 Stelle o con il centro - destra.
Questo tentativo, come appreso ieri sera dalle parole di Bersani, è fallito e l'ingovernabiltà la fa da padrone.
La situazione nella quale si trova il nostro presidente della Repubblica è piuttosto critica, infatti, il Parlamento è completamente spezzato in 4 blocchi distinti: CENTRO SINISTRA,MONTIANI, GRILLINI e CENTRO - DESTRA.

Quali scenari potrebbero aprirsi ora? Analizziamoli.


1) DIMISSIONI DI NAPOLITANO - 
Una via percorribile, in questo momento, potrebbe essere proprio la decisione, del Presidente della Repubblica, di dimettersi. Questa scelta, infatti, permetterebbe al Parlamento di risparmiare circa un mese e mezzo che, se le cose non dovessero andare cosi, porterebbero ad una condizione di stallo duraturo. Napolitano, essendo quasi al termine di suo mandato, non può sciogliere le camere ed indire nuove elezioni. Tuttavia, dimettendosi, avvierebbe immediatamente l'iter parlamentare di elezione del nuovo capo di Stato, che altrimenti partirebbe solo dal 15 Aprile, per poi far entrare in carica il nuovo presidente a metà Maggio. Il nuovo presidente potrebbe, infatti, sciogliere le camere ed indire  nuove elezioni. 


2) CANDIDATURA DI RENZI - Un'altra possibilità potrebbe essere la candidatura di Matteo Renzi, al
quale, il presidente della Repubblica, vista la popolarità in continua ascesa del sindaco di Firenze, potrebbe affidare il compito di avviare un nuovo giro di consultazioni che, questa volta, visti i sondaggi cittadini, non potrebbero andare a finire come quelli conclusi da Bersani. In più, egli, è una faccia che nutre stima anche da forti esponenti dell'opposizione, compreso Berlusconi, e potrebbe riuscire a far convergere le divergenze presenti tra i poli in gioco.


3) PROROGATIO GOVERNO MONTI - Si, anche questa potrebbe essere, purtroppo, una possibilità. Vista la grande confusione presente all'interno del Parlamento appena insediatosi, il presidente della Repubblica, potrebbe decidere di prolungare la fiducia al governo di Mario Monti, con dei ministri che potranno essere concordati e dividere i compiti tra governo e Parlamento. Al governo potrebbero essere affidate le politiche inerenti al paese ed al Parlamento il compito di riformare la legge elettorale. Nel momento in cui la legge elettorale venisse approvata, il nuovo presidente della Repubblica, potrebbe sciogliere le camere ed indire nuove elezioni.


4) INCIUCIO - Io resto sempre nella mia posizione iniziale, espressa qualche giorno fa in un altro post: L'INCIUCIO E' POSSIBILE. Il perchè è molto semplice. Indire nuove elezioni porterebbe a far uscire ancora delle risorse dalle casse dello Stato; in più, nonostante le dichiarazioni di facciata, non mi pare che le forze politiche (fatta eccezione per il MoVimento 5 Stelle), abbiano intenzione di far sciogliere le camere.
I punti del programma del PD e del PDL, se analizzati, li mettono in una condizione davvero vicina (sembra proprio incredibile che si facciano guerra...).

Aspettiamo ancora qualche ora... oggi, il presidente Napolitano, parlerà e dichiarerà ai cittadini la sua decisione. Comunque sia, il fatto che non abbia parlato già ieri, mi fa riflettere. Che stia davvero preparando le dimissioni? La possibilità è piccola ma presente...

mercoledì 27 marzo 2013

CI ASPETTA UN FUTURO INCERTO....

      " IN UN SISTEMA FINITO DI RISORSE, LA CRESCITA INFINITA E' IMPOSSIBILE "

Dobbiamo riflettere fortemente su questa affermazione. La società che abbiamo fondato è basata sul CAPITALISMO che ha, come unico obiettivo, la crescita. Attraverso questa teoria economica, negl'ultimi 200 anni, l'uomo è riuscito a crescere ed a fondare un benessere generalizzato (quanto meno per l'occidente ). Tuttavia, oggi, siamo arrivati al punto di massima della nostra parabola rovesciata di crescita e, da questo momento in poi, non potremo che rimanere in stallo, per poi cominciare a decrescere.
Tutto questo benessere, dobbiamo ricordare, è stato fondato su un uso spropositato di risorse, in gran parte sottratto ad altri paesi (Africa, Cina, India, Indonesia, sud America).
Oggi però tutto è cambiato! stanno emergendo potenze future che ridicolizzeranno le potenze del presente e del passato. Analizziamo la situazione cinese.
   

La Cina sta diventato una super potenza mondiale, essa cresce al ritmo del 12% del PIL, e non sembra aver intenzione di fermarsi. Ipotizzando una crescita pari al 10% del PIL, dobbiamo capire che, tra soli 5 anni, ci ritroveremo davanti non più una Cina, ma 1,5 Cine.
Ora, il reddito cinese pro capite, si ferma a 11629 $, ma crescerà e di molto nel medio periodo.
Questo paese ha ancora grandissimi margini di crescita! si pensi ad un tasso di analifabetismo che, ancora oggi, si attesta sul 23% della popolazione.
Tutto quello che per decenni l'occidente ha preso a questo paese, verrà preteso, giustamente, dai cittadini cinesi, che vorranno stabilirsi ad un livello di vita parificato a quello occidentale. Immaginate cosa voglia dire questo?
Che non ci saranno più risorse disponibili per tutti! 
La popolazione cinese è pari ad 1 miliardo e 300 milioni di persone ed è in continuo aumento. Pensate che, dal 1961 ad oggi, si sono contati ben 336 milioni di aborti! un numero spaventoso, dovuto alle condizioni economiche non certo agiate nella quale, ancora oggi, gran parte dei cinesi viene a trovarsi.
Tuttavia, nel futuro non sarà più cosi! l'impossibilità di crescere figli, per la popolazione cesserà e la popolazione cinese crescerà a dismisura! 
Inoltre, sono dotati di grandissimi territori ancora non urbanizzati e quindi da sviluppare! infatti, solo il 30,3% della Cina è ampiamente popolato, mentre i territori ad ovest stanno aspettando solo di esser sviluppati.
La loro popolazione, avrà bisogno della costruzione di strade ed abitazioni e ciò vorrà dire l'utilizzo di una grossisima quantità di cemento e acciaio (miliardi di tonnellate).
Inoltre, saliranno i consumi alimentari dei cinesi (che hanno comprato grandissima parte dei territori africani per coltivare e mettere il loro bestiame) e questo toglierà grandissime risorse all'occidente.


La più grande nazione del Mondo, dal punto di vista economico, sono gli USA. La Cina si sta dirigendo, a grandi falcate, verso la vetta ed inoltre c'è un particolare che non si puà trascurare!
Il DEBITO PUBBLICO degli USA è detenuto in larghissima parte dalla Cina. Infatti il suo credito vs gli USA si attesta sui 1.154 miliardi di $ (Più di un trilione di dollari), a cui vanno aggiunti i 112 miliardi in mano a Hong Kong e una frazione più risibile a Macao (oltre ad un altro trilioni in mano giapponese).
Insomma, se domani i cinesi decidessero di passare all'incasso, gli USA sarebbero assolutamente insolventi e questo vorrebbe dire solo una cosa: LA TERZA GUERRA MONDIALE.

 
Non dimentichiamo, infatti, che gli USA dal 2010 in poi, hanno aumentato la spesa in armamenti a 650 miliardi di $ nel 2009, per poi arrivare ad oltre 800 milioni di $ nel 2012 (questo potrebbe presupporre una preparazione ad un possibile conflitto). La seconda da questo punto di vista è la Cina, ma lontanissima a 100 miliardi di $, poi Regno Unito, Francia, Russia....l'Italia si piazza in 9° posizione.


Siamo ad una svolta epocale della nostra civiltà, nella quale il CAPITALISMO deve essere abbandonato e sostituito con una modello economico che faccia capire alla gente che l'epoca del consumismo è passata! o l'occidente abbassa la soglia di consumi oppure, ahimè, non ci sarà spazio per tutti in questo pianeta.
Un altro grave problema è quello climatico....ma questo lo tratterò in modo approfondito in articoli futuri...

domenica 24 marzo 2013

GOVERNO : L'INEVITABILE INCIUCIO

Si parte da quota 123 anzi, per esser più precisi,  da quota 122 (dato che Grasso è stato eletto presidente del Senato e non potrà votare).
E' questa la cifra dal quale parte, la coalizione di CENTRO - SINISTRA, alla ricerca di nuove reclute che portino ad ottenere la fiducia dal Parlamento. 
Alla Camera dei Deputati non ci sono problemi, la coalizione guidata da Bersani può vantare una buona maggioranza sulle altre forze presenti composta, ad oggi, da 345 deputati.
Tuttavia, il problema si pone quando ci spostiamo ad analizzare la situazione del Senato della Repubblica.
Come detto in precedenza, la coalizione di Bersani può vantare un numero di senatori pari a 122 che, però, è largamente insufficiente per poter pensare di governare questo paese. 
Infatti, la coalizione PD - SEL - CENTRO DEMOCRATICO dovrà riuscire a raggiungere la quota imprescindibile di 158 senatori.
Se la matematica non mi tradisce (non sono mai stato un genio con i numeri), mancano all'appello ben 36 voti per raggiungere la maggioranza (se pur risicatissima). 

Ora, analizziamo le forze in gioco per vedere quali scenari si possono aprire nelle trattative.

E' probabilissimo che Bersani riesca a racimolare i primi 21 voti trovando un accordo, per nulla impossibile, con SCELTA CIVICA di Mario Monti.
A questo punto, il numero di senatori mancante, scenderebbe a 15.

Nel grande gioco delle parti, non mi stupirebbe un accordo tra Bersani e la Lega, basato sulla fiducia del Carroccio al Senato (ben 16 voti, che darebbero la maggioranza) e con l'appoggio, da parte di Bersani, alle tematiche leghiste (75% di imposte delle regioni settentrionali si fermerebbero al nord).
Se pensiamo al MoVimento 5 Stelle, mi sembra piuttosto chiara l'idea di rimanere fermi sulla propria posizione che, tra l'altro, è quella più volte affermata nello TSUNAMI TOUR : NO ALLA FIDUCIA.
Questo dimostrerebbe una linea finalmente coerente di un movimento politico, che fa quello che espone prima del voto.

Il vero qualunquismo qui mi sembra proprio quello della coalizione di CENTRO - SINISTRA che, durante la campagna elettorale non faceva altro che gettare fango sul MoVimento 5 Stelle, definendoli populisti, demagoghi e qualunquisti, per poi  cercare ripetutamente una loro fiducia che, ne sono sicuro, non arriverà.
Ricordiamo che il MoVimento 5 Stelle è stato votato da più di 8 milioni di cittadini, al fine di entrare in parlamento,  e mettere un pò di sale nella coda a questi vecchi della politica. Una fiducia andrebbe completamente contro queste prerogative.

Passando al PDL, mi sembra abbastanza marcata l'apertura di Berlusconi ad un governissimo PD - PDL, dal quale penso, non potrebbe comunque rimanere fuori Mario Monti. 

Sono troppi gli interessi in gioco del PDL per non offrire i voti mancati; in questo modo si metterebbero da parte, vergognosamente, un mese di finti insulti, per poi ritornare tutti insieme appassionatamente. Inoltre pare che in Scelta Civica, la corrente vicina a Montezemolo (circa 20 senatori), non sia propensa ad appoggiare un governo senza PDL

Tutto è nelle mani della Lega Nord, se essa troverà un accordo con Bersani allora il grande inciucio non sarà più indispensabile ma, se al contrario questo non dovesse verificarsi, allora si aprirebbero due scenari differenti. Vediamoli.

Si potrebbe aprire un governissimo, che io chiamo IL GOVERNO DELLA GRANDE AMMUCCHIATA, ( PD - SEL - MONTIANI - PDL - LEGA - CENTRO DEMOCRATICO), con un'unica forza all'opposizione, il MOVIMENTO 5 STELLE, pronto a opporsi a provvedimenti insensati, ma anche a votare provvedimenti che si avvicinino al proprio programma.

Come secondo scenario, vedo un governo che si occupi della riforma della legge elettorale e, appena insediato il nuovo Presidente della Repubblica, uno scioglimento delle camere ed un immediato ritorno alle urne.

Staremo a vedere..........l'inciucio è servito!!





venerdì 22 marzo 2013

IL SACCHEGGIAMENTO DEI POPOLI EUROPEI PERIFERICI

Ormai stiamo vivendo in una gigantesca Matrix, chiamata finanza internazionale. L'economia è stata sopraffatta dalla finanza, che è riuscita a prendere il controllo incondizionato di tutte le economie nazionali, mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di una civiltà evoluta nel nostro pianeta.
Di chi è la responsabilità di tutto questo??
Secondo me, la responsabilità di questo scempio, potrebbe essere dei grandi gruppi della finanza mondiale, guidati dalle grande banche di investimento.
Dovete sapere che, queste banche internazionali di investimento, andarono in fallimento tra il 2007 ed il 2010. Tuttavia,  magicamente, dopo esser state ricapitalizzate dalla Federal Reserve (secondo uno studio del Government Accountability Office (GAO), l’agenzia di controllo contabile del Congresso americano, pare che essa abbia erogato loro 16 TRILIONI DI $ INVENTATI ... qui potete leggere il rapporto completo http://www.sanders.senate.gov/imo/media/doc/GAO%20Fed%20Investigation.pdf ), queste banche hanno investito il denaro ( che si può definire senza mezzi termini CARTA STRACCIA ) negli asset che potevano definire " SICURI ". Pensate, della somma regalata alle banche di tutto il mondo, 3,08 miliardi sono andati a istituti in Germania, Svizzera, Francia, Regno Unito e Belgio.  Quali saranno questi asset " SICURI "??
Erano gli asset dei BOND degli Stati europei che, essendo protetti dall'Euro, erano ritenuti impossibilitati ad andare in DEFAULT, al contrario dei mutui facili ( SUBPRIME ) che crearono la crisi finanziaria USA nel 2006.
Tuttavia, non si gettarono su dei BOND qualunque, ma investirono proprio sui quelli con il rendimento più alto, esattamente i BOND dei paesi in maggiore difficoltà, in primo luogo quelli GRECI e successivamente quelli ITALIANI, gravati da un forte DEBITO PUBBLICO.
Tutte le verità però non stanno solo nello studio del DEBITO PUBBLICO, ma un importantissimo indicatore della situazione economica di un paese è il suo DEBITO PRIVATO.
Il totale dei DEBITI PRIVATI ITALIANI è uno dei migliori d'Europa! è relativamente basso rispetto ad altri paesi europei; esso si attesta sul 42% del PIL. Confrontiamo questo dato con quello degli altri paesi:


L'Italia ha un debito estero basso! qui trovate tutti i dati della BANCA D'ITALIA a confermare le teorie esposte... http://www.bancaditalia.it/statistiche/SDDS/stat_rapp_est/debito_estero/debt_0912/debito_0912.pdf .

In sostanza, quello che bisogna capire, è che, con questi 16 TRILIONI DI $ inventati, vogliono comprarsi l'Italia, aiutati dall'UE, che pare leggiferi in base a delle richieste provenienti dall'alto, proprio dalle banche di investimento precedentemente citate.
Comprarsi una nazione industrializzata come la nostra significa comprare gli asset, le ricchezze economiche e culturali che solo noi possiamo vantare.
La crisi dei paesi dell'Europa periferica, cosi come la stiamo vivendo, è semplicemente un qualcosa creato ad arte, per affossare noi, la Grecia, la Spagna e il resto dei paesi in crisi.
Chiaramente, dopo aver investito questi soldi nei BOND greci (pur sapendo che essa sarebbe stata insolvente), ora la Germania si è svegliata ed è andata a battere cassa dai loro debitori. Tuttavia, bisognerebbe ricordare ai tedeschi che, in un rapporto commerciale, ci sono sempre 2 parti in gioco, e chi si assume il rischio di prestare denaro lo deve fare solo dopo aver studiato la condizione di solvenza del proprio futuro debitore. Gli interessi sui BOND greci erano alti (13%) ed, all'interno del suo tasso di interesse, contenevano già ampiamente il rischio di insolvenza.
Ricordo, sempre ai tedeschi, che il pacco lo presero anche dagli USA (nel periodo dei MUTUI SUBPRIME), tuttavia, fare la voce grossa con gli USA è molto più rischioso che farla con la Grecia o l'Italia....








giovedì 21 marzo 2013

M5S : FANGO TIME

E' già arrivato il momento, per il MoVimento 5 Stelle, a soli 24 giorni dal risultato elettorale, di ricevere vagonate di fango, con l'intento di affossare la crescita continua ed inarrestabile dei grillini.
Sono state già svariate le situazioni che hanno portato il MoVimento a dover reagire, difendendosi attraverso la rete, dagli attacchi provenienti da una parte della stampa italiana.
Inutile dire che, questo fango, fosse più che atteso dai portavoce del MoVimento, in quanto, all'interno del programma grillino c'è, già dal 2009, l'abolizione del finanziamento pubblico ai giornali.
Il fango, però, non si ferma solo alla carta stampata, ma va oltre, arrivando anche ai telegiornali che vanno a manipolare, con scrupolosa peticolezza, le informazioni provenienti dal sistema a 5 stelle.
Gli esempi sono svariati, e sono in continuo progredire, dai dubbi lanciati sui titoli accademici dell'on. Marta Grande, alle accuse verso il nuovo responsabile alla comunicazione dei senatori Claudio Messora.
Per mostrare le posizioni dei grillini, mostro le loro difese a tali accuse.
Partiamo dall'articolo inserito, nel proprio blog e postato sul proprio profilo facebook, dall'on. Marta Grande.

Lauree, master e fango

Scritto da Marta Grande il marzo 15, 2013 in Blog |
“In relazione a quanto riportato da un recente articolo comparso sul quotidiano “Libero”, dove si insinuano illazioni sulla veridicità dei miei titoli accademici, ritengo sia necessario fare un po’ di chiarezza.
http://images2.corriereobjects.it/Media/Foto/2013/03/15/grande_b1--180x140.jpg?v=20130316223329In nessun luogo ricordo di aver discusso in merito alla validità o meno della mia laurea conseguita in USA, di quanto o come questa possa avere una validità legale nel nostro paese, quantunque si legga il contrario ed alla mistificazione si sia aggiunto un alone di confusione tanto fuorviante quanto inutile.
Ho conseguito una laurea “Bachelor of Art” in Alabama, cui si accede dopo aver superato un esame dopo le scuole superiori. Un documento del consolato di Miami attesta a chiare lettere che il titolo ha valenza -cosa del resto ovvia- sul territorio statunitense ed offre la possibilità di continuare gli studi iscrivendosi ad un master di primo livello (del resto, anche in Italia, vi si accede non prima di aver conseguito una laurea triennale).
Perciò, in seguito al tanto bistrattato titolo a stelle e strisce, mi sono iscritta al suddetto master in “Studi Europei” presso la “Luiss School of Government”.
Altra cosa è il corso (non master, come erroneamente ha riportato certa stampa) che quest’estate ho seguito a Pechino, sempre in studi internazionali.
Attualmente sono iscritta al corso di laurea magistrale in “Relazioni Internazionali” presso l’università degli studi “Roma Tre”, per il conseguimento della quale devo solamente discutere la tesi, cosa che per la verità avevo preventivato di fare poche settimane prima della mia elezione alla Camera e che per ragionevoli motivi ho dovuto posticipare, mi auguro solo di qualche mese.
Voglio però cogliere questa occasione e concedermi il lusso di fare alcune considerazioni di carattere umano prima ancora che politico, poichè ne sento la necessità anche e soprattutto in virtù del ruolo che sono stata chiamata a ricoprire.
In questi giorni, con tutta me stessa, ho tentato di mantenere un profilo basso, sottraendomi alla gogna mediatica cui sono stata sottoposta. Ho dovuto leggere ed ascoltare di tutto, sfuggendo, come meglio ho potuto, ad un vero e proprio “stalking” da parte di giornalisti (o sedicenti tali), fotografi e cronisti.
Altri signori, sicuramente non io, fino al giorno di ieri hanno pubblicizzato la mia possibile elezione a presidente della Camera, ne hanno parlato in molti, tra televisioni e giornali, senza che io ne venissi informata. Il buon senso, unitamente ai miei più cari affetti, mi hanno suggerito di lasciare che il “fuoco” del circuito mediatico si spegnesse naturalmente, come spero e credo avverrà, questo nobile e prestigioso incarico non ha mai rappresentato per me una priorità, sebbene più di qualcuno continui, con inaudito cinismo, ad affermare il contrario.
Ho 25 anni, sono una Cittadina, l’elezione alla Camera rappresenta per me già un’enorme assunzione di responsabilità. Quel che voglio ora è solamente cercare di svolgere il mio ruolo nel migliore dei modi, sperando che mi si lasci lavorare serenamente per il bene del mio Paese e di quanti, e non solo, mi hanno votata”.

I miei titoli accademici
 
Laura Grande titoli accademici Marta Grande: Lauree, master e fango | DOCUMENTI


Ieri, invece, è stato colpito il noto videoblogger Claudio Messora, guarda caso proprio a pochi giorni dalla sua nomina a responsabile della comunicazione al Senato per il MoVimento 5 Stelle. Tutta una montatura e, per lo più decisamente mal studiata. Ecco il video chiarimento, postato sul suo blog http://www.byoblu.com da Messora.


Oggi è arrivata ( ma non avevo dubbi ), l'archiviazione delle accuse rivolte a Messora http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/03/21/M5S-Pm-Monza-archiviare-accuse-Messora_8436437.html .

E se queste accuse non bastassero, ecco un'altra montatura ad arte delle sue dichiarazioni, in un'intervista radiofonica


Le montature, purtroppo, sono appena iniziate ma, il moVimento ha tutte le carte in regola per riuscire a rimandare al mittente tutte le accuse.
Il fango, che stanno buttando sull'architettura grillina, è un fango rigenerante, quasi come un trattamento di bellezza, che fortifica il MoVimento.....CONTINUATE A GETTARE FANGO CON LA VOSTRA MACCHINA....non fate che rafforzare il moVimento, facendo aderire ad esso sempre più cittadini. Alla prossima...






mercoledì 20 marzo 2013

LA MIA SOLUZIONE CONCRETA CONTRO L'EVASIONE

In un periodo di crisi economica, ridurre l'EVASIONE, sarebbe una boccata di aria fresca per le casse dello Stato. Un dimezzamento dell'evasione fiscale annuale permetterebbe, in un periodo di 20 anni, di annullare completamente il nostro DEBITO PUBBLICO. Pensate che esso ammonta, ad oggi, a € 2.033.717.000.000.

Una cifra spaventosa, che ogni anno ci costa, solo in interessi, una cifra vicina ai 100 miliardi di €, l'equivalente di 3 manovre economiche.

Inoltre, l'Italia, non potendo contare sulla sovranità monetaria, deve chiedere a debito ogni singolo Euro, e questo amplifica ancora di più le problematiche inerenti all'evasione, in quanto l'unico modo per poter erogare servizi alla popolazione è riscuotere tributi.
Nel 2012, l'evasione in Italia, ha toccato i 300 milioni di €, facendo indubbiamente salire le imposte per il resto della popolazione, al fine di chiudere i buchi creati dalle mancate entrate causate dagli evasori.



Più in generale, uscendo dal tema DEBITO PUBBLICO, che non è il nostro problema attuale (ne parlo in maniera approfondita in quest'altro post http://simoneusai93.blogspot.it/2013/03/quelli-cheil-problema-e-il-debito.html);

vorrei soffermarmi sulle soluzioni che ritengo possano essere attuate, attraverso un  provvedimento legislativo, al fine di alleviare questo problema.
La mia idea è molto semplice e si basa su un insieme di deduzioni applicabili alla dichiarazione dei redditi.
Bisognerebbe dare un incentivo alle persone, creando tra cliente e venditore, un forte conflitto di interessi, che porti ad avere un vantaggio personale nel richiedere, ad ogni spesa sostenuta, la relativa fattura o scontrino fiscale.

Nelle spese deducibili dal reddito potrebbero rientrare
 
  
- SPESE MEDICHE FAMILIARI; 

- SPESE PER L'ALIMENTAZIONE; 

- SPESE PER I TRASPORTI;

- SPESE SCOLASTICHE VARIE;

- SPESE NOTARILI.


Oggi, la possibilità di dedurre dal reddito questo tipo di spese, è davvero limitata e, quando possibile, lo è in percentuali davvero irrisorie.
Ritengo che una percentuale pari al 50 - 60% possa cominciare ad essere ragionevole.
Pensiamo all'ammontare giornaliero dell'evasione, dovuta semplicemente ad un'accordo tra le parti, dove chi offre il servizio, tende ad alleviare il prezzo della prestazione o del bene venduto, pur di non far fattura e, quindi, dichiarare al fisco quell'entrata.
Creando invece un rapporto di vantaggio, nell'ottenere lo scontrino fiscale o la fattura, le persone saranno meno intente ad accettare una riduzione del costo della prestazione, perchè consci che, il vantaggio ottenuto rifiutando lo sconto, sarebbe superiore chiedendo la fattura.
 Pensiamo al risultato che si potrebbe ottenere:




UNA RIDUZIONE DEL CARICO FISCALE PER LA COLLETTIVITA', PERMESSA DALLE NUOVE ENTRATE OTTENUTE DALLO STATO. 
FINALMENTE GLI EVASORI PAGHEREBBERO IL GIUSTO, IN PROPORZIONE AL LORO FATTURATO.



Infine, vorrei informarvi sull'ammontare dell'evasione italiana dall'inizio del 2013 AD OGGI AMMONTA A 64.876.000.000 €.

Per rimanere informati, in tempo reale, sui dati di DEBITO PUBBLICO ed EVASIONE, visitate questo utilissimo sito http://www.italiaora.org/.

mercoledì 13 marzo 2013

IL PROBLEMA NON E' IL DEBITO PUBBLICO!!!

Da qualche tempo è nata questa passione, dei nostri politici e di qualche giornalista schierato, quasi ossessiva, per il debito pubblico! esso è la causa di tutti i mali, porta tempeste, invasioni di cavallette e pure la peste!! 
Adesso però torniamo a ragionare, e verifichiamo realmente se il problema italiano nasce da questo macigno che ci portiamo sul groppone da qualche decennio.....( io dico di no, voi??).
La crisi finanziaria statunitense, che successivamente si è propagata per tutto il mondo, denominata CRISI DEI SUBPRIME, ha fatto cadere in una violenta recessione l'intera economia globale.
Da quel momento in poi, tutti i politici ed i giornalisti sono andati alla ricerca delle cause che hanno portato questa crisi a diventare perenne. Per l'Italia, udite udite, è stato messo in piedi quello che per noi è diventato un incubo, un compagno di viaggio indesiderato: IL DEBITO PUBBLICO!
Ora torniamo indietro di un anno rispetto allo scoppio della crisi dei SUBPRIME, arrivata nel 2006 (chissà quanto stava crescendo il DEBITO PUBBLICO dell'Italia, sprecona, fannullona ed inefficiente!).
 


Ops! guarda guarda, quest'Italia di scansafatiche, con il DEBITO PUBBLICO vicino allo scoppio!
Dal grafico, preso dal blog del prof. Bagnai (non dall'ultimo amichetto della parrocchia...), si nota come il DEBITO PUBBLICO DELL'ITALIA STESSE CALANDO!!! curiosissimo il fatto che, le nazioni prese in considerazione, nella realtà, siano in situazione opposta a ciò che ci racconta il grafico (fatta eccezione per il Portogallo). Infatti, sia per quanto riguarda l'Italia, sia per Irlanda, Grecia e Spagna, la riduzione del debito pubblico non sembra averle esonerate dalla recessione (Ma una domandina ve la state ponendo, vero??).
Sarà mica che il DEBITO PUBBLICO, con la recessione, non centra proprio nulla??
Questo grafico direbbe proprio cosi! poi, posto il fatto che, il nostro debito pubblico stava calando, ciò che conta quando si parla di debito sovrano non è quanto esso sia ampio, ma la composizione e capacità dello Stato di rifinanziarlo!





Notiamo la composizione del nostro debito, diviso in ESPLICITO (quello a cui si riferiscono i mercati) ed IMPLICITO (fa riferimento al WELFARE del paese quindi, al sistema pensionistico ed al sistema sanitario). 

 Notiamo quindi che il debito ESPLICITO italiano risulta al di sopra della media, ed è a quello che i mercati si appellano creando i problemi di ordine statale che stiamo provando sulla nostra pelle. Il debito IMPLICITO, ovvero quello che garantisce la copertura pensionistica e sanitaria per i cittadini, è incredibilmente bassa! godiamo di una situazione del nostro WELFARE che è assolutamente INVIDIABILE!

Lo so! vi sembra strano che le cose stiano cosi! vi capisco, dopotutto abbiamo un'informazione da terzo mondo e, la poca a cui riusciamo ad arrivare, è perlomeno distorta. Però se si vanno a ricercare le informazioni su internet, nei siti giusti (dove si fa VERA INFORMAZIONE), la realtà è li, pronta per essere decifrata, compresa, fatta propria e divulgata!

Ah non ho ancora finito... a conferma delle informazioni precedenti ho un grafico che dimostra chi è realmente incasinato con il DEBITO PUBBLICO e chi, invece può godere, nonostante il fango ricevuto in tutti questi anni, una situazione assolutamente SOSTENIBILE!
Vi ricordo che il DEBITO PUBBLICO crea problemi quando lo Stato non riesce a rifinanziarlo, non quando è alto...es. Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone (Ops! hanno la sovranità monetaria! ma guarda che ingenui!)

Gli unici due Stati che possono sostenere il loro DEBITO PUBBLICO, NEL LUNGO PERIODO, sono la Lettonia e...
Cosa???? L'Italia???
Ma guarda tu cosa veniamo a sapere, noi italiani (quando non guardiamo i cartoni animati!).
Siamo l'UNICO paese europeo industrializzato a poter sostenere il proprio DEBITO PUBBLICO nel LUNGO PERIODO. Teoricamente, quelli che non dovevano prendere la pensione, invece...., la prenderanno.

MORALE DELLA FAVOLA? Il problema della crisi non è il DEBITO PUBBLICO, ma il DEBITO PRIVATO. Ma questa.... è un'altra puntata!







martedì 12 marzo 2013

QUELLI CHE........SERVE PIU' EUROPA!!!

Chi vi racconta la storiella del " SERVE PIU' EUROPA " non ha il mio appoggio!!
Ok, volete davvero un'unione fiscale e politica?? Benissimo, noi italiani possiamo starci, ma alle nostre condizioni! La Germania si impegna a fare trasferimenti monetari massicci ai cosiddetti PIIGS, al fine di rilanciare l'economia negli Stati in recessione..EH CHE CAVOLO DAI!! NON ERAVAMO UN'UNIONE?!?!


Vogliono gli Stati Uniti D'Europa questi.....ma sanno come funziona negli Stati Uniti, in queste situazioni?? 
MI PARE PROPRIO DI NO!
E' vero, c'è un bilancio unico dello Stato, ma poi ci sono tutti i bilanci federali degli Stati interni. Appena si verifica uno squilibrio economico, il bilancio globale tappa immediatamente la falla, andando a dare respiro allo Stato in difficoltà!
Mmm sicuri sicuri che i tedeschi sarebbero disposti a queste direttive??? Ma vaaaa!!
Dopo aver lucrato sull'incremento delle loro esportazioni all'interno dell'UE, perchè buttare all'aria tutto il loro ricavato??
Non possono ridistribuilo per rilanciarci, altrimenti, perchè aver creato l'Euro???
Sapete che cosa penso? 
Riprendiamoci la nostra bella e amatissima LIRETTA, e facciamo vedere chi siamo! ooh sono passati solo 10 anni!! eravamo l'economia industriale più forte d'Europa (certe cose non si scordano)  SALUTI!

venerdì 8 marzo 2013

LA GIGANTESCA MATRIX STA PER FINIRE: L'EURO SCOPPIERA'

Il tema dell'uscita dall'EURO è un tema a me molto caro, che riprendo più volte analizzandolo da punti di vista sempre differenti. Quello che personalmente percepisco è la mia convinzione di vivere in un sistema parallelo, proprio come nel film MATRIX. Un sistema di finta cooperazione tra paesi, che porterà alla fine di questa unione monetaria. Oggi voglio espormi molto rispetto all'andamento futuro di questa unione monetaria.
Con quale probabilità usciremo dall'Euro?? AL 100%!!
Io ho la CERTEZZA che il sistema EURO crollerà e, se l'Italia non ne sarà già uscita precedentemente, vorrà dire che aspetteremo il momento in cui l'intera baracca dell'unione monetaria europea collasserà.
Su cosa si basa questa mia convinzione?
Prima di tutto dalla storia.
Tutte le volte che si è creata un'unione monetaria tra, un paese economicamente potente ed uno economicamente debole, il paese debole è sempre finito gambe all'aria. Esempi? OK!
Ricordo l'Argentina, che decise nel 1990 di unirsi al Dollaro USA. Come andò a finire? Nel 2001 l'ARGENTINA uscì dal DOLLARO e svalutò del 200%.  
La stessa Italia nel 1979 decise di aderire allo SME (Sistema Monetario Europeo) e, nel 1992, dopo aver bruciato tutte le riserve di valute estere in suo possesso nel tentativo di restare nel sistema, dovette uscirne e svalutare del 25%.
Un altro motivo è lo stato di collasso delle economie periferiche.
L'Euro unisce tante economie differenti, con politiche economiche e fiscali troppo variegate per permettere che quest'unione continui nel tempo. Ora, dobbiamo capire che, quest'unione monetaria è andata a vantaggio di un'unica grande nazione: LA GERMANIA.
Il vantaggio che essa ha ottenuto e prolungato anche ai propri satelliti (OLANDA e BELGIO) va ad influire negativamente su tutti gli altri paesi della stessa unione. Nel momento in cui, nel 1999 l'ITALIA e tutti gli altri paesi dell'area EURO firmarono l'accordo per l'entrata nel sistema, cominciarono le loro politiche di austerità che le averebbero dovute far arrivare pronte sulla linea di partenza dell'unione monetaria del 2002.
Da quello stesso 1999 l'Italia, e gran parte degli altri paesi dell'area EURO, cominciarono una flessione, dovuta al calo di spese dovute alle politiche di austerità. Quando nel 2002 si entrò effettivamente nell'EURO tutti gli Stati andarono sotto nella bilancia dei pagamenti, solo un paese schizzò in alto.......indovinate un pò chi?? Esatto proprio lei......LA GERMANIA!
La grande crescita e quindi il suo conseguente benessere si basa sull'impoverimento delle economie europee periferiche (PORTOGALLO, ITALIA, IRLANDA, GRECIA, SPAGNA). Questo, a lungo andare, porterà al collassamento non solo delle economie periferiche (che già stanno collassando), ma anche dell'economia tedesca. Vediamo il perchè.
L'economia tedesca si basa su una grandissima mole di esportazioni, che avviene però, non verso paesi esterni dell'area EURO ( fatta eccezione per le automobili ), ma proprio verso i paesi interni. In questo modo la Germania, sgonfia le produzioni e le aziende dei paesi europei periferici e va offrire loro i beni che, per colpa di questa crisi, i paesi periferici non riescono più a produrre. Questo a lungo andare ( ma mica tanto a lungo ) porterà ad un impoverimento tale dei paesi periferici che sarà controproducente per la stessa economia tedesca. Le economie dei paesi periferici stanno diventando talmente povere che, non solo non riescono a mantenere le produzioni interne ma, a breve, non riusciranno neppure a sopportare gli acquisti a prezzi più che competitivi offerti loro dalla GERMANIA.
Il sistema ormai sta per scoppiare, e lo possiamo notare proprio andando a verificare le condizioni interne del popolo tedesco. Le politiche deflazionistiche volute dalla Germania, e di conseguenza seguite anche dai paesi europei periferici hanno un unico grande scopo: MANTENERE L'INFLAZIONE AD UN LIVELLO INFERIORE AL 2%. Questo conseguentemente porta i paesi ad una recessione perenne. Le crepe possiamo notarle, proprio in GERMANIA dove, proprio per l'insistenza di queste politiche, 1/3 della popolazione ha uno stipendio che si attesta sui 500 € circa. La situazione tedesca non è rosea come sembra da fuori, soprattutto se i tedeschi (NON IL GOVERNO TEDESCO) venissero a conoscenza che, le economie periferiche europee non sono in crisi perchè fanno male i COMPITINI A CASA, ma perchè sono strozzate dalla forza di un'economia pazzesca come quella tedesca.
Se le esportazioni tedesche fossero indirizzate verso mete esterne all'Europa questo giochino potrebbe ancora continuare, ma dato che non è così il sistema a brevissimo esploderà.
Gli economisti tedeschi sanno benissimo questa realtà infatti, pochi giorni fa è nato un partito assolutamente ANTI - EURO composto proprio da economisti tedeschi di spicco, consci che questa loro condizione di vantaggio sui paesi europei periferici non durerà ancora a lungo, dato che la il gigantesco bubbone sta per scoppiare. 
Aspettiamo!




mercoledì 6 marzo 2013

SARDEGNA: ZONA FRANCA UNICA SOLUZIONE PER IL RILANCIO

Vedere applicato, oserei dire finalmente, dopo 64 anni, il nostro diritto di essere ZONA FRANCA ( ovvero un territorio extradoganale, nella quale potranno essere inseriti vantaggi di natura fiscale e doganale ) ora, non è più un sogno!
Si tratta esclusivamente di appellarsi a leggi già esistenti, sia di natura nazionale e si di natura comunitaria.
Ora vediamo da dove deriva il nostro diritto di ottenere una ZONA FRANCA INTEGRALE sul nostro territorio.

1) Vista la legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, che ha approvato lo statuto speciale della regione autonoma della Sardegna. Lo Statuto Speciale della Regione Sardegna all’articolo 12 disciplina in questi termini l’istituzione dei punti franchi: “Saranno istituiti punti franchi nella Regione”. Inoltre, tale statuto, afferma che, la Sardegna, ha il diritto di istituire ZONE FRANCHE DOGANALI e in aggiunta delle ZONE FRANCHE che risultino collegate a tali dogane. Il diritto esiste quindi dal 1948 e deriva dalla decisione, presa dagli Stati distrutti dalla Seconda Guerra Mondiale, di istituire all'interno dei territori nazionali, delle ZONE FRANCHE al fine di poter rilanciare i luoghi maggiormente colpiti da tale conflitto. Per quanto riguarda l'Italia, il luogo allora deciso per istituire la ZONA FRANCA fu la Sardegna, in quanto essa era stata colpita in pieno dalla guerra e si stava andando verso un veloce spopolamento dell'isola, che avrebbe portato alla conseguente perdita di un popolo, di una lingua e di una cultura secolare.
Tale diritto fu puntualizzato dal decreto legislativo n. 75 del 10 Marzo del 1998 redatto da GOVERNO PRODI I ed entrato in vigore il 22 Aprile 1998 ( nel link troverete il testo intero del decreto ) http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:1998;075

2) Altro punto importante è contenuto all'interno del TRATTATO DI LISBONA, firmato nel 2007 dal Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi e dal vice presidente e Ministro degli Esteri del GOVERNO PRODI II Massimo d'Alema, e promulgato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in data 2 Agosto 2008. Il TRATTATO DI LISBONA è una sorta di COSTITUZIONE EUROPEA rimasta fittizzia, e all'interno di tale trattato si afferma che l'UE va a limitare attraverso strumenti fiscali il rilancio economico e sociale di luoghi svantaggiati, sia da un punto di vista geografico, sia da un punto di vista economico.
Chi meglio della Sardegna può entrare dentro questi aiuti! una zona completamente staccata dalla terraferma ( 250 km ) e con un'economia fortemente arretrata proprio per la posizione geografica.
A nostro vantaggio si è schierata, ( INCREDIBILMENTE ), la cancelliera tedesca Angela Merkel, questa la sua dichiarazione: << Se i politici Sardi non dormiranno, la zona franca in Sardegna potrà diventare a breve una realtà! >>.

Ma quali vantaggi economici e fiscali porterebbe la nascita di una ZONA FRANCA INTEGRALE in Sardegna? Innumerevoli, elenchiamoli:

1) ABOLIZIONE DELL'IVA ALL'INTERNO DELL'ISOLA (Dpr 18\2010);
2) ABOLIZIONE DELLE ACCISE SULLA BENZINA (Dpr 504\95);
3) ABOLIZIONE TRIBUTI DOGANALI  (Dpr 43\75);
4) ALTRI BENEFICI FISCALI previsti dall’art. 8 della legge 3\1948 come da ultimo modificata dall’  art. 1 cm 83478935della legge 296\06;
5) I BENEFICI PREVISTI DALLA NORMATIVA COMUNITARIA per gli altri punti franchi e zone franche istituite nella comunità europea.
Per far comprendere meglio il contenuto di tale articolo, allego un intervento di Andrea Impera.



In definitiva, se questo decreto venisse accettato dall'UE, la Sardegna diventerebbe in pochissimo tempo la regione più ricca d'Italia, con i prezzi della benzina a 70 cent al litro, con i prezzi del gas, della luce bassissimi, con il prezzo di qualsiasi bene sgravato dall'imposta dell'IVA! una sorta di paradiso fiscali stile Isole Cayman, dove tutti farebbero la fila per portare i loro capitali e dove le imprese avrebbero vantaggi di carattere fiscale nell'investirci all'interno. Le imprese però, potranno accedere a tali vantaggi solo se, all'interno della loro azienda, daranno spazio ad ALMENO IL 75% DI LAVORATORI SARDI!
Gli esempi in Italia li abbiamo già! e tali comuni son diventati punti franchi proprio appellandosi all'applicazione della normativa nata per favorire la Sardegna!
Se il comune di Livigno (il più ricco d’Italia) attualmente beneficia di un regime fiscale di esenzione da determinati tributi (Doganali, accise, IVA) solo perché il suo territorio è stato assimilato ai punti franchi della Sardegna (ai sensi del Dpr 43\73) e per via dello stesso regime giuridico\fiscale di cui beneficia il comune di Livigno, compete ai territori della sardegna dove è presente lo stesso fenomeno: “rischio di spopolamento” a cui si è inteso porre rimedio.
Il Presidente regionale Ugo Cappellacci, già da 2 settimane ha fatto pervenire a Bruxelles, personalmente, tutti i documenti relativi alle trafile http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20130218090839.pdf

Siamo vicini ad un sogno, vicini alla possibilità di poter vivere nella nostra terra senza dover emigrare per trovare lavoro, ma dobbiamo stare tutti uniti, fino a giugno, quando l'UE darà la delibera. FORZA!

domenica 3 marzo 2013

IL CAPITALISMO PER I POVERACCI ED IL SOCIALISMO PER I RICCHI...

  
L'Amara verità è proprio questa, nella nostra Italia, la baracca la tira sempre il poveraccio. Il giochino è sempre lo stesso, io lo definirei con questo motto: IL CAPITALISMO AI POVERACCI, IL SOCIALISMO ALLA CASTA.
L'intero sistema viene sorretto, con grandissimi sacrifici, dai cittadini più poveri, al quale vengono imposte delle misure di folle CAPITALISMO, composto da forti tagli alla spesa pubblica ed agli ammortizzatori sociali; da una forte riduzione dei salari e da un aumento delle ore lavorative settimanali.
Il SOCIALISMO invece viene utilizzato per le BANCHE e per le grandi AZIENDE.
Nel tempo ne abbiamo avuto la conferma, dai ripetuti salvataggi statali ad una pericolante FIAT, per finire con il salvataggio del colosso bancario MPS arrivato con i soldi dell'IMU.
Dal grafico si può verificare che, a pagare l'IMU e quindi, indirettamente, a salvare MPS sono stati i cittadini con un reddito medio basso ( SPECIE NELLA FETTA DI REDDITO 10.000 - 26.000 ).
Per invertire una rotta che è vicinissima al drammatico, ci vuole semplicemente un ritorno alle origini, che riporti lo Stato ad avere una forte identità SOCIALE, al fine di dar accesso ai servizi ed ai beni anche ai soggetti meno abbienti; mentre, al contrario, ci vuole un forte taglio agli aiuti alle grandi aziende perchè, se si parla di  vero CAPITALISMO, non si può passare attraverso gli aiuti allo Stato!
Fermiamoci e rifondiamo!


IL DELIRIO DEL TRATTATO DI LISBONA

Oggi vorrei parlarvi di un GOLPE, che ai più sarà certamente passato inosservato, ma che, in realtà, ha cambiato la concezione di Stato e di cittadino forse per i prossimi due secoli. Sto parlando del TRATTATO DI LISBONA. Il TRATTATO DI LISBONA è un COLPO DI STATO europeo, compiuto alle spalle dei cittadini degli Stati interni all'UE e risulta esser quindi un crimine contro la DEMOCRAZIA.
Noto anche come TRATTATO DI RIFORMA, fu firmato il 13 Dicembre 2007; per l'Italia dall'allora premier Romano Prodi e dal vice Premier e Ministro degl'esteri del PRODI II Massimo D'Alema. 
Esso ha apportato ampie modifiche al TRATTATO SULL'UNIONE EUROPEA ed al trattato che istituì la comunità europea, conosciuto come TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA
Rispetto al trattato precedente (TRATTATO DI AMSTERDAM) esso va ad abolire le colonne portanti della democrazia popolare, andando a limitare la sovranità dei popoli di tutti gli Stati interni all'UE.
In parole povere, il TRATTATO DI LISBONA è andato ad annullare le COSTITUZIONI NAZIONALI, compresa la costituzione repubblicana del 1948, rendendo di fatto, i governi ed i parlamenti, non più sovrani.
I passi che hanno portato alla nascita del TRATTATO DI LISBONA sono stati tanti e molto lenti nel loro sviluppo temporale. Partiamo:

1957 - Con il TRATTATO DI ROMA si ebbe il compimento del primo passo verso un'Europa unita,     anche se, per il momento, solo da un punto di vista esclusivamente economico. Nasce la CEE (COMUNITA' ECONOMICA EUROPEA);
1979 - Si elegge il primo PARLAMENTO EUROPEO e si compie un altro decisivo passo per arrivare alla trasformazione dell'Europa da, agglomerato economico ad unione politica;
1993 - Arriva il TRATTATO DI MAASTRICHT, attraverso cui, i burocrati europei, cominciarono a pensare agli STATI UNITI D'EUROPA;
2001- Si comincia a pensare alla stesura di una grande COSTITUZIONE EUROPEA, che potesse tenere sotto scacco le grandi costituzioni nazionali agendo come entità superiori ad esse. Tale COSTITUZIONE fu scrittà poi in Olanda sempre nel 2001;
2002 - Arriva la messa in vigore dell'Euro, l'unione monetaria europea. Esso arrivò con un accordo del 1999 chiuso, per l'Italia, da Romano Prodi.

L'errore che risulterà fatale per l'entrata in vigore della COSTITUZIONE EUROPEA fu quello di sbandierare la sua stesura, cosicché, nel 2005, due nazioni interne all'UE ovvero la Francia e l'Olanda indicono due referendum che portano alla bocciatura della carta costituente europea ed al suo conseguente abbandono (in quanto, per entrare in vigore, ci sarebbe voluta l'unanimità degli Stati).
Perchè questa costituzione fu bocciata?
Molto semplice! perchè, al suo interno, vi erano tutti gli interessi delle corporazioni, dei servizi e delle banche, mentre a confronto, il capitolo sociale era davvero secondario.
A questo punto, i grandi burocrati europei, consci della troppa democrazia utilizzata al primo passaggio, (REFERENDUM 2005), capirono che, se vorranno arrivare ad un'approvazione della COSTITUZIONE EUROPEA non dovranno più passare attraverso il consenso popolare, ma saltarlo con la stesura di un trattato, il TRATTATO che verrà alla storia con il nome di TRATTATO DI LISBONA.
All'interno di questo trattato fu semplicemente copiata ad incollata la COSTITUZIONE EUROPEA, con l'eliminazione dell'inno, della bandiera e del motto contenuti in essa.
Molto semplicemente, il TRATTATO DI LISBONA è l'unione dei due trattati sopra citati e con l'aggiunta della TRATTATO DI NIZZA, cui sono state aggiunte ben 329 pagine di emendamenti, per un totale di 2800 pagine di regole, tutte scoordinate l'una dall'altra, al fine di rendere, tale carta, illeggibile ed incoprensibile.
Essa ha un potere SOVVRANAZIONALE, quindi superiore al potere dei parlamenti, delle leggi, dei capi di governo di qualsiasi nazione UE.
Perchè dico che esso risulta essere un crimine verso la DEMOCRAZIA??
Ecco la risposta del parlamentare europeo Jens-Peter Bonde:
 “I primi ministri erano pienamente consapevoli che il Trattato non sarebbe mai stato approvato se fosse stato letto, capito e sottoposto a referendum. La loro intenzione era di farlo approvare senza sporcarsi le mani con i loro elettori; ed ancora, ecco cosa dichiarò Valéry Giscard D’Estaing il 27 ottobre 2007,: Il Trattato è uguale alla Costituzione bocciata. Solo il formato è differente, per evitare i referendum”. I capi di Stato erano concordi questa volta: no al parere degli elettori, no ai referendum.
In sostanza però, quali sono le direttive contenute all'interno di tale trattato?? Illustriamole:

1) E' sancito che, i parlamenti nazionali, dovranno lavorare per fare gli interessi dell'UE, e non il contrario. Ovvero tutte le leggi approvate dai parlamenti dovranno funzionare non a vantaggio del popolo nazionale, ma a vantaggio dell'UE;
2) Tale carta va a condizionare e cambiare il nostro status, da cittadini italiani, che complementariamente hanno anche la cittadinanza europea, a cittadini italiani ed europei allo stesso livello d'importanza;
3) In questo nuovo SUPER STATO D'EUROPA, chi fa le leggi non sono personalità elette dai cittadini dell'UE, perchè i parlamentari europei NON POSSONO FARE LE LEGGI;
4)  - La COMMISSIONE EUROPEA diventa l'esecutivo, ovvero il GOVERNO EUROPEO;
     - Il CONSIGLIO DEI MINISTRI EUROPEO, vota le proposte del GOVERNO EUROPEO;
5) L'UE potrà, secondo questo trattato, dichiarare guerra senza il permesso dell'ONU!! E' permessa un'astensione di uno Stato interno, ma solo se collaborativa!! davvero IMMORALE;
6) Ci sarà un'espansione delle spese militari degli Stati interni all'UE ( l'Italia da oggi 28 miliardi di Euro all'UE).
Vi consiglio fortemente la visione di questo video, nella quale l'europarlamentare Nigel Farage, parla delle contraddizioni presenti nel TRATTATO DI LISBONA.


 Ecco l'iter di rattifica del TRATTATO DI LISBONA, per quanto riguarda l'Italia:
23/7/2008 Approvata dal Senato della Repubblica
31/7/2008 Approvata dalla Camera dei deputati
2/8/2008 Promulgata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Al termine dell'approvazione del TRATTATO DI LISBONA, nel nostro PARLAMENTO, ci furono vivi applausi, provenienti sia da sinistra che da destra. C'è però da indicare che, la Lega Nord, si dimostrò scettica nell'approvare tale TRATTATO e, per questo, prima lo approvò con riserva e, successivamente, non partecipò a questo festoso applauso (è già qualcosa di questi tempi).






venerdì 1 marzo 2013

EUROPA SI...O EUROPA NO??

Salve ragazzi, la domanda che mi pongo oggi è la seguente: all'Italia, il sistema EUROPA, porta dei vantaggi o degli svantaggi??
Le risposte le possiamo trovare all'interno dei documenti della RAGIONERIA DI STATO, nel seguente link:
Qui, alla pagina n. 45, troviamo un grafico che ci spiega la posizione netta dell'Italia all'interno del bilancio dell'UE. Qui viene illustrato l'insieme delle entrate e delle uscite tra il nostro Stato e l'UE dal 2000 fino al 2011. Il saldo per l'Italia è assai negativo, lo riassumo qui con un grafico (ESPRESSO IN MILIARDI DI €)


ANNO
ENTRATE
USCITE
2000
10,81
9,52
2001
8,6
10,21
2002
8,2
10,41
2003
10,63
10,54
2004
10,37
12,55
2005
10,7
12,2
2006
10,92
11,93
2007
11,32
12,34
2008
10,31
13,5
2009
9,37
13,91
2010
9,5
13,66
2011
9,59
14,34
TOT
120,29
145,11
RISULTATO FINALE = - 24,82

                      
Notiamo immediatamente che, fatta eccezione degl'anni 2000 e 2003, i soldi dati dall'Italia all'Unione Europea sono stati sempre superiori rispetto a quanto invece noi incassassimo da essa.
Andando a calcolare il totale dei 12 anni presi in considerazione scopriamo che, l'Italia, ha contribuito ai bilanci dell'UE per un totale di 145,11 miliardi di Euro; al contrario abbiamo beneficiato di entrate dall'UE per un totale di 120,29 miliardi di Euro. Insomma, noi italiani abbiamo " REGALATO " all'UE una somma che sfiora i 25 miliardi di Euro in appena 12 anni, che tradotto in Lire si aggirano ad una somma pari a 50 mila miliardi.
Ed ancora, con l'arrivo della crisi nell'Eurozona e la crescita dell'indebitamento greco le banche si sono riempite di titoli tossici provenienti dallo Stato ellenico. Le banche tedesche e francesi, al momento dello scoppio della crisi greca, erano esposte, ai titoli tossici greci, per il 60%! Quelle italiane, fortunatamente lo erano solo del 5%......peccato però che, l'Italia, non partecipi al fondo di salvataggio in maniera proporzionale al proprio indebitamento ( 5% ), ma bensì per il 18%. 
Cosa significa questo?? Che l'Italia si sta accollando il 13% di esposizione delle banche francesi e tedesche ai titoli tossici provenienti dalla Grecia!!!
Ho trovato delle simpatiche dichiarazioni dell'ex premier italiano Prodi che, nel 1999 siglò l'accordo che permise all'Italia di entrare dell'Eurozona......eccole



Cosa piuttosto singolare vista la situazione attuale del nostro paese. Il sistema Euro/Europa, sta inglobando risorse interne italiane, andando a restituire all'Italia solo una piccola parte di ciò che invece essa versa alle casse dell'UE. Se l'Italia decidesse di uscire da questo sistema, secondo me, ne avrebbe un giovamento IMMEDIATO! 

Vorrei chiudere con questo articolo del settimanale tedesco DER SPIEGER:

Nel caso l'Italia decidesse di uscire dall'Euro, essa potrebbe non onorare il suo debito estero, perchè il suo deficit resta relativamente basso, rendendo il paese abbastanza indipendente dal mondo esterno. Con un'uscita dell'Italia dall'Euro ed un taglio del debito, LA CRISI INTERNA ITALIANA SAREBBE BRUSCAMENTE INTERROTTA. Al contrario, la CRISI DELLA GERMANIA SAREBBE APPENA INIZIATA. UN'USCITA ITALIANA DANNEGGEREBBE PROBABILMENTE MOLTO PIU' LA GERMANIA CHE NON L'ITALIA STESSA, e questo sicuramente andrebbe ad indebolire la posizione tedesca nel negoziato.