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mercoledì 20 marzo 2013

LA MIA SOLUZIONE CONCRETA CONTRO L'EVASIONE

In un periodo di crisi economica, ridurre l'EVASIONE, sarebbe una boccata di aria fresca per le casse dello Stato. Un dimezzamento dell'evasione fiscale annuale permetterebbe, in un periodo di 20 anni, di annullare completamente il nostro DEBITO PUBBLICO. Pensate che esso ammonta, ad oggi, a € 2.033.717.000.000.

Una cifra spaventosa, che ogni anno ci costa, solo in interessi, una cifra vicina ai 100 miliardi di €, l'equivalente di 3 manovre economiche.

Inoltre, l'Italia, non potendo contare sulla sovranità monetaria, deve chiedere a debito ogni singolo Euro, e questo amplifica ancora di più le problematiche inerenti all'evasione, in quanto l'unico modo per poter erogare servizi alla popolazione è riscuotere tributi.
Nel 2012, l'evasione in Italia, ha toccato i 300 milioni di €, facendo indubbiamente salire le imposte per il resto della popolazione, al fine di chiudere i buchi creati dalle mancate entrate causate dagli evasori.



Più in generale, uscendo dal tema DEBITO PUBBLICO, che non è il nostro problema attuale (ne parlo in maniera approfondita in quest'altro post http://simoneusai93.blogspot.it/2013/03/quelli-cheil-problema-e-il-debito.html);

vorrei soffermarmi sulle soluzioni che ritengo possano essere attuate, attraverso un  provvedimento legislativo, al fine di alleviare questo problema.
La mia idea è molto semplice e si basa su un insieme di deduzioni applicabili alla dichiarazione dei redditi.
Bisognerebbe dare un incentivo alle persone, creando tra cliente e venditore, un forte conflitto di interessi, che porti ad avere un vantaggio personale nel richiedere, ad ogni spesa sostenuta, la relativa fattura o scontrino fiscale.

Nelle spese deducibili dal reddito potrebbero rientrare
 
  
- SPESE MEDICHE FAMILIARI; 

- SPESE PER L'ALIMENTAZIONE; 

- SPESE PER I TRASPORTI;

- SPESE SCOLASTICHE VARIE;

- SPESE NOTARILI.


Oggi, la possibilità di dedurre dal reddito questo tipo di spese, è davvero limitata e, quando possibile, lo è in percentuali davvero irrisorie.
Ritengo che una percentuale pari al 50 - 60% possa cominciare ad essere ragionevole.
Pensiamo all'ammontare giornaliero dell'evasione, dovuta semplicemente ad un'accordo tra le parti, dove chi offre il servizio, tende ad alleviare il prezzo della prestazione o del bene venduto, pur di non far fattura e, quindi, dichiarare al fisco quell'entrata.
Creando invece un rapporto di vantaggio, nell'ottenere lo scontrino fiscale o la fattura, le persone saranno meno intente ad accettare una riduzione del costo della prestazione, perchè consci che, il vantaggio ottenuto rifiutando lo sconto, sarebbe superiore chiedendo la fattura.
 Pensiamo al risultato che si potrebbe ottenere:




UNA RIDUZIONE DEL CARICO FISCALE PER LA COLLETTIVITA', PERMESSA DALLE NUOVE ENTRATE OTTENUTE DALLO STATO. 
FINALMENTE GLI EVASORI PAGHEREBBERO IL GIUSTO, IN PROPORZIONE AL LORO FATTURATO.



Infine, vorrei informarvi sull'ammontare dell'evasione italiana dall'inizio del 2013 AD OGGI AMMONTA A 64.876.000.000 €.

Per rimanere informati, in tempo reale, sui dati di DEBITO PUBBLICO ed EVASIONE, visitate questo utilissimo sito http://www.italiaora.org/.

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