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mercoledì 5 novembre 2014

EURO - LA " MEZZOGIORNIFICAZIONE " EUROPEA E LA " GERMANIZZAZIONE " DEL CAPITALE

Salve gentili lettori.

In questo articolo, il terzo dell'insieme dedicato all'Euro, vorrei continuare la mia opera di divulgazione su questa problematica , cercando di entrare in un particolare molto chiaro. Sto parlando della famigerata " MEZZOGIORNIFICAZIONE " dell'Europa.

Essa sembra una parola molto, molto complicata, ma i lettori del sud Italia, sicuramente, avranno già compreso, a grandi linee, il concetto che vorrei riuscire ad esporvi oggi.
Il motivo per la quale credo questo, è molto semplice. Il processo di " Mezzogiornificazione ", che si sta svolgendo da qualche anno in Europa, ha già avuto un suo sviluppo passato in Italia, a partire dalla metà del 1800, per proseguire, ahimè, nei giorni nostri.

Con il concetto di " Mezzogiornificazione europea ", gli economisti ( a partire dal precursore di questo ragionamento, tale Paul Krugman, che lo introdusse già a partire dal 1991) , intendono un insieme di meccanismi, che in uno sviluppo temporale di medio termine, porta alla desertificazione produttiva di una determinata area, dovuta a dei fattori che ora cercherò di sintetizzare e rendere il più possibile semplici alla comprensione dei più.

La crisi economica, in atto nei paesi europei periferici aventi l'Euro ( io sottolineerei tutti, eccetto la Germania ed i paesi a lei legati, come Belgio ed Olanda e Finlandia ), ha portato negli anni, ad impoverire le economie degli Stati periferici d'Europa ( Italia, Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda ed ormai anche Francia ), a vantaggio di una unica superpotenza, che è andata ad assorbire le fette di mercato perdute dalla periferia. Questo paese, come già detto, è la Germania.

Il processo è riassumibile in poche, semplici, parole.

Con l'adozione di un regime di cambio fisso ( nel caso degli Stati UE aderenti all'accordo, l'Euro ), gli Stati europei periferici hanno trovato gravi problemi a rimanere competitivi nel mercato, in quanto, una moneta eccessivamente competitiva come quella adottata, andava a scontrarsi contro le loro economie, non pronte, già in quel momento, ad adottare una moneta così competitiva. Questo ha portato, in un lasso di tempo di medio periodo, proprio in corrispondenza della crisi economica mondiale, scattata con forza anche in Europa nel 2008, a mostrare tutte le sue lacune, fin li visibili solo agli economisti più attenti.
Gli Stati periferici, non riuscendo a stare al passo col colosso tedesco, hanno ceduto, loro malgrado quote di mercato ai competitor, ed hanno subito una diminuzione delle esportazioni, che sono via via precipitate.
Ed ecco l'aspetto importante ( che tratterò dettagliatamente in un articolo specifico ). Queste quote di mercato, perse dalla periferia europea, sono stata acquisite dalla Germania, che ha visto incrementare a dismisura le sue esportazioni ( proprio verso i PIIGS, è questo il gioco contorto ).
Il corollario a questa situazione, che ha portato allo sviluppo di una crisi così ampia, è stato dato dal fatto che questi Stati, pur non vedendo i loro prodotti apprezzati nel mercato, non hanno subito una svalutazione della moneta, in quanto uniti al regime di cambio fisso. L'Italia, o meglio, il settore produttivo italiano, insieme a quello di tutti gli altri Stati periferici, si è indebitato fortemente con l'estero per rimanere a galla ( successivamente vedremo con chi ). 
Questo meccanismo complesso, era accentuato dal fatto che, i tassi d'interesse fossero molto bassi, i prestiti molto facili da accendere, ed i creditori fossero rappresentati dagli stessi istituti bancari tedeschi, che finanziavano il settore privato degli Stati periferici al collasso, per incentivarli a importare beni di produzione tedesca.
Tuttavia, quando gli istituti bancari creditori, sono passati alla cassa, la bolla è scoppiata, desertificando completamente il sistema produttivo degli Stati in crisi,  creando una disoccupazione spaventosa. La zona Euro, di per se è un sistema chiuso, a somma pressoché vicina allo zero. Semplicemente i colossi tedeschi hanno sostituito nel mercato le piccole e medie imprese della periferia ( PIIGS ), aumentando a dismisura le esportazioni beni in questi Stati, ed importando capitali, da cedere a debito al sistema produttivo dei PIIGS per non sgonfiare la bolla delle esportazioni tedesche.
Man mano che le imprese della periferia sono scoppiate, i capitali fluiti massicciamente dalla periferia alla Germania, hanno permesso al sistema produttivo tedesco di comprare al ribasso fiori all'occhiello dei vari settori produttivi dei PIIGS ( vedi fiori all'occhiello italiani ceduti proprio ai tedeschi ).

In poche parole, è proprio questo il sistema di " MEZZOGIORNIFICAZIONE EUROPEA ", che ha dall'altra parte della medaglia, la " GERMANIZZAZIONE " del capitale europeo.

Un esempio che dovrebbe farci riflettere è quello della Gran Bretagna. Essa, allo scoppiare della crisi finanziaria partita negli USA, era messa molto, molto peggio di noi da un punto di vista d'esposizione a questo genere di crisi di mercato. Il perché è molto semplice: l'economia britannica si basa sul finanziario e sul bancario, e se questo dato avesse avuto un suo valore, essa sarebbe dovuta saltare in aria per prima. Prima di Spagna, Irlanda, Grecia e Portogallo. Perché questo non si è verificato?? Semplice! perché lo shock arrivato con la crisi finanziaria proveniente dagli USA, in GB si è scaricato totalmente sulla svalutazione del cambio, la Sterlina, arrivata per un declino dell'apprezzamento dei prodotti britannici sul mercato ( bancari e finanziari ). 
Una volta svalutata la moneta, la Gran Bretagna è potuta ripartire dopo un periodo di assestamento, ed ora risulta in ripresa, al contrario degli Stati aventi l'Euro, che non potendo scaricare tutto attraverso una svalutazione del cambio, dovranno scaricare su una svalutazione dei salari ( ricordate le riforme strutturali?? Ecco parlo di questo, Jobs act in primis ).

Ultimo aspetto: ricordatevi che se si svaluta il salario, automaticamente il debito si rivaluta ( pensate ai prestiti accesi 10 anni fa per l'acquisto di un immobile. Un mutuo acceso con un salario di 1500 €, in caso di dimezzamento del salario, rivaluterà raddoppiandosi ).
Così non sarebbe in caso di ritorno alla moneta sovrana, in quanto i tassi dei prestiti sono indicizzati all'EURIBOR, che è una media dei tassi interbancari europei. Non credete ai sostenitori del partito unico dell'Euro, ma ragionate con la vostra testa. Ed ora...pensateci.

Alla prossima!






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