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giovedì 6 novembre 2014

ULTIMI DATI ISTAT - PIL E STIMA SULLA MANOVRA RENZI. ANALIZZIAMOLI INSIEME.

Salve gentili lettori.

Dopo aver dedicato alcuni giorni esclusivamente alla tematica Euro, come promesso, ritorno periodicamente a parlare di politica italiana. L'assist arriva dalla pubblicazione da parte dell'ISTAT di dati molto, molto interessanti, che si prestano ad analisi approfondite.

Nello specifico, in quest'articolo, andremo a valutare i dati pubblicati riguardo l'impatto che la manovra del governo Renzi avrà nei prossimi anni ed, in ultima analisi, ci soffermeremo sulla sofferenza delle botteghe o dei piccoli negozi d'alimentari, in crisi profonda in questi ultimi mesi.

Andiamo per gradi.

Questi dati pubblicati dall'ISTAT, ci offrono una visione sull'economia italiana, sempre meno rosea, nonostante le continue rassicurazioni del premier Renzi, che continua ad ostentare sicurezza nei salotti TV.

Prima di cominciare la nostra analisi, comincio dicendovi di non soffermarvi troppo su questi dati di crescita presunta a partire dal biennio prossimo. Il motivo è semplicissimo, e riguarda l'analisi delle previsioni storiche, che hanno portato a stime piuttosto al rialzo che, tuttavia, sono state corrette puntualmente nelle analisi dell'istituto pubblicate pochi mesi dopo.

Cominciamo con la nostra analisi. Buona lettura.

Prima di tutto, dobbiamo portare alla luce un dato fondamentale, ovvero il dato sulla recessione prevista per il 2014 che, secondo l'ISTAT, si attesterà intorno allo 0,3%. Dati piuttosto allarmanti, che si scontrano puntualmente con i dati proposti dal governo Renzi fino a pochi mesi fa ( sotto campagna elettorale pre europee 2014 ), dove il nostro premier prevedeva una crescita vicina all'1%. Dati, ovviamente, corretti successivamente anche dal governo.
Sempre secondo l'ISTAT, per il biennio 2015 - 2016, l'Italia comincerà ad uscire dalla recessione ( è dal 2009 che ci dicono così tutti gli anni.... ), facendo registrare una crescita del P.I.L. dello 0,5% nel 2015 e dell'1% nel 2016.

Riguardo le stime pubblicate dall'istituto nazionale concernenti alla manovra del governo Renzi, i dati risultano alquanto allarmanti. Infatti, secondo l'ISTAT, la manovra varata dal governo Renzi avrà un effetto nullo sull'economia, per il biennio 2015 - 2016. Ed ancora, le misure adottate in legge di stabilità, si prevede che avranno un impatto netto marginalmente positivo nel 2014 ed un effetto nullo nel biennio a seguire.

Le mie stime personali su questi dati, riguardo alla crescita prevista nel biennio prossimo, stimate su un totale di 1,5% sul P.I.L., risultano alquanto dubbie. Il perché lo dimostrano i dati. Infatti, se prendessimo e confrontassimo i dati iniziali dell'ISTAT sul 2014, ci renderemmo conto che esse furono distorte. Le previsioni toccarono una crescita dello 0,6%, contro una reale recessione dello 0,3%. Un errore pari quasi ad un punto percentuale. Quindi andiamoci cauti.

Purtroppo, anche i dati sui consumi degli italiani, sembrano offrire una visuale ancor più in fase calante.
Infatti, secondo l'ISTAT, gli italiani comprano sempre meno, ed a forza del progredire della crisi economica italiana, sono stati costretti a tagliare i consumi, anche nel settore alimentare.
Secondo l'analisi proposta dall'istituto sui consumi al dettaglio infatti, emerge che nel mese si agosto 2014, essi hanno subito un calo drastico pari al 3,1%, con un picco massimo del 3,7% sui prodotti alimentari e del 2,5% sui prodotti di diverso genere.
A pagare dazio, come preventivabile dal tessuto imprenditoriale del nostro paese, sono stati i piccoli negozi di alimentari che, rispetto allo stesso mese del 2013, hanno subito un drastico calo delle vendite del 3,4%.
Calano tuttavia, anche le imprese alimentari di grande distribuzione, per un valore pari al 2,7% del venduto su base annua.
Come facilmente comprensibile, ad ottenere un vantaggio da questi cali, sono stati i discount che hanno beneficiato di questa situazione aumentando il loro mercato dello 0,4% rispetto allo stesso mese del 2013, mentre i supermercati e gli ipermercati hanno subito un calo rispettivamente del 4% e del 4,3%.

La reazione del CODACONS a questi dati è stata piuttosto grigia, infatti, secondo esso " La riduzione delle vendite registrata ad agosto è peggiore di qualsiasi aspettativa "; ed ancora " La flessione che ha interessato il settore alimentare dimostra in modo definitivo come il bonus da 80 Euro in busta paga, introdotto dal governo Renzi, sia stato un fallimento totale ".

In chiusura, vorrei offrirvi una panoramica sui dati economici italiani:

- 1 MILIONE DI FAMIGLIE, IN ITALIA, NON HANNO UN REDDITO;
- IL 13,4% DEI PENSIONATI ITALIANI VIVONO CON MENO DI 500 EURO MENSILI ( la soglia di povertà è stimata sui 600 Euro mensili );
- IL 46% DEI PENSIONATI VIVE CON MENO DI 1000 EURO AL MESE, quindi quasi 1 su 2;
- DISOCCUPAZIONE VICINA AL 14%, MENTRE QUELLA GIOVANILE STA PER TOCCARE IL 50%.

Sulla falsariga segnata da tutti questi dati, posso permettermi sicuramente di dire che, in base all'art. 45 della legge di stabilità 2015, che prevederà un graduale aumento delle aliquote IVA annuali a partire dal 2016, fino ad arrivare ad un aliquota massima del 25,5% nel 2018, in caso di mancanza dei risultati economici promessi all'UE, la situazione dei consumi e dell'occupazione nel nostro paese, non potranno che peggiorare nei prossimi anni.

Alla prossima.

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