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venerdì 19 dicembre 2014

PROPOSTA DI LEGGE M5S SULL'ABOLIZIONE DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO ALL'EDITORIA. INTERVENTO DI MARCO TRAVAGLIO.

Salve gentili lettori.

In questo articolo, vorrei proporvi la visione dell'intervento di Marco Travaglio, vicedirettore e giornalista di punta della testata " Il fatto quotidiano " in Commissione Cultura della Camera dei Deputati, a sostegno della proposta di legge, presentata dal MoVimento 5 stelle, con prima firma Giuseppe Brescia, sull'abolizione del finanziamento pubblico all'editoria.

Eliminando il finanziamento pubblico all'editoria, si andrebbe a creare una situazione ottimale nell'impianto giornalistico italiano, ovvero: SOPRAVVIVEREBBE SOLO CHI INFORMA. 
Questo potrebbe sembrare un aspetto che non è strettamente legato al finanziamento statale all'editoria ma, in realtà, anche inconsciamente se vogliamo essere dolci, un giornale legato al finanziamento pubblico, sente la pressione di dover soddisfare dal punto di vista giornalistico, una certa parte politica che la sostiene non andando a creare pressioni sull'abolizione del finanziamento.
Oppure, vedendo da un altro punto di vista la situazione, un giornale col salvagente del finanziamento pubblico, può distorcere a proprio piacimento una determinata notizia, senza preoccuparsi granché della mole di lettori che andrebbe ad attrarre o allontanare.
Con queste visioni del finanziamento pubblico, con l'andare degli anni, si è andato a creare un sistema politico-giornalistico che oggi pare un tutt'uno.

L'idea fondante di questa proposta di legge del MoVimento 5 stelle, è quella di slegare le testate giornalistiche, ed i giornalisti a loro legati, da ogni rapporto con la politica, al fine di renderli totalmente liberi ed imparziali, per poter raccontare oggettivamente i fatti che si susseguono nel proprio paese.
I punti di vista di ogni giornalista restano sacrosanti, ma le montature, i finti scandali, il rigonfiamento di aspetti totalmente secondari e l'accantonamento di notizie fondamentali, scemerebbe rispetto ad oggi.

Un giornale libero dal finanziamento pubblico, è un giornale che si regge sulla mole dei lettori che ogni mattina li sceglie per ottenere un'informazione di qualità. E come il mercato ci insegna, tra i vari concorrenti, primeggia quello che offre una migliore qualità.
Senza avere l'ancora di salvataggio del finanziamento pubblico, o se vogliamo il condizionamento del partito che risulta vettore di quel tipo d'informazione, questo tarlo della qualità d'informazione sarebbe la preoccupazione primaria di ogni direttore di testata.

Per concludere, direi che un giornale esterno al finanziamento pubblico all'editoria, è un giornale libero da ricatti derivanti dalla sfera politica, siano essi più o meno espliciti.

Ora godetevi l'intervento di Travaglio, uno dei pochi giornalisti che ritengo meritevoli d'attenzione, insieme a Scanzi, a Saviano, Costamagna e pochissimi altri ( sono visioni assolutamente personali ). Dei giornalisti esclusivamente legati alla televisione, in questo articolo, non vorrei parlarne, dato che il tema è solo l'editoria, ma anche all'interno di essa, purtroppo, ho trovati pochi giornalisti meritevoli della mia stima.

Lasciandovi all'audizione di Marco Travaglio, vi allego il link dove potrete trovare il testo di legge sull'abolizione del finanziamento pubblico all'editoria http://www.camera.it/leg17/126?tab=2&leg=17&idDocumento=1990&sede=&tipo=.

Alla prossima!




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