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giovedì 18 dicembre 2014

USCITA DALL'EURO - SI, MA CON CHE TIPO DI MONETA?

Salve gentili lettori.

In questo articolo, che dedicherò ancora alla tematica Euro e ritorno alla moneta sovrana, vorrei condividere con voi due video, che esprimono molto bene il concetto che intendo io per " moneta di Stato ".

La mia idea di moneta statale è evidentemente lontanissima dall'Euro, che non lo è totalmente, ma è allo stesso modo molto, molto distante dall'Italia della Lira successiva alla separazione del Ministero del Tesoro dalla Banca D'Italia.
Per me, una volta usciti dal cappio dell'Euro, l'Italia dovrebbe ritornare ad un impianto statale avente la possibilità di stampare moneta, senza delegare questo potere ad una banca avente azionariato composto da S.P.A.

La proprietà della moneta stampata dallo Stato italiano dovrà essere della REPUBBLICA ITALIANA (e quindi di tutti noi cittadini italiani), e non della Banca D'Italia, che è una S.P.A. avente come azionisti gruppi di assicurazioni e banche private.
Lo Stato, come sappiamo, è un'invenzione giuridica, una sorta di contenitore di leggi, diritti, culture, che uniscono un popolo all'interno di un territorio avente confini definiti.
Questo è lo Stato! lo STATO SIAMO NOI, non i politici da noi delegati. Allo stesso modo, anche la moneta utilizzata per gli scambi commerciali ed accettata come mezzo di pagamento dei tributi statali, deve essere di proprietà dello Stato, ovvero, di nostra proprietà.

Condividere con voi questi due video, è molto importante per far comprendere, anche ai meno informati, la differenza gigantesca tra la Lira pre separazione tra Tesoro e Banca D'Italia e la Lira post separazione.


Questo video risale al lontano 1998, ed è tratto dal tour teatrale di Beppe Grillo " Apocalisse Morbida ". Vedete, nel 1998 si era in odore di Euro ormai. Si veniva dal patto tra Prodi e Kohl, che aveva fissato il cambio Lira-Marco a 990 Lire per ogni Marco tedesco. Attraverso questo patto l'Italia sancì il suo ingresso nel sistema Euro, con conseguenti contrazioni di spesa ed adeguamenti strutturali, tali da portarci nel 2002 nelle migliori condizioni (secondo l'UE) per dare il via al sistema dell'Euro.
I comportamenti di altre economie statali non furono esattamente queste, ma non è l'articolo giusto per parlare di questi dati.
Beppe non parlò a caso di questo sistema proprio nel 1998.
Grillo ha sempre dimostrato che, quando parla, sbaglia pochissime volte. Tuttavia, non viene mai preso seriamente, forse perché da l'immagine del comico satirico, da un immagine di se che è molto più vicina ad un cittadino che ad un economista o banchiere. I casi sono svariati ( caso Parmalat, Cirio, TAV, Expò, Mose...ecc ).
Tutte le sue rivelazioni aleggiano nell'indifferenza, ma poi colpiscono sul serio.
In questo spettacolo, ha spiegato molto bene il funzionamento che una moneta dovrebbe avere all'interno di uno Stato sovrano e quello che sta avvenendo ora con l'Euro è lontanissimo anche dalla Lira post separazione (chiaramente in senso peggiorativo).

Ed ecco il secondo video.


Esso va sulla falsariga del primo. Chiaramente la spiegazione avviene in modo differente, perché lo stile di Beppe è satirico, ed è assolutamente inavvicinabile, anche se considerato agli stili degli altri suoi colleghi.
Ma è la sostanza che conta. 
Oggi, con l'Euro, l'Italia paga per avere la moneta, attraverso cui offrire i servizi ai cittadini. Il costo della moneta è rappresentato dal tasso d'interesse sui titoli di Stato, ed è variabile da Stato a Stato avente come moneta di funzionamento l'Euro. Più il debito pubblico statale risulta esser a rischi, più lo Stato in questione dovrà alzare i tassi d'interesse per ingolosire gli investitori. 
Per 100 Euro in ingresso, lo Stato dovrà restituire all'investitore 100 + interessi, ed ecco che si entra nel circolo vizioso nella quale siamo finiti ora.

Uscendo dall'Euro, ma non recuperando la piena proprietà della moneta, si farebbero pochi passi in avanti.
Teoricamente, in un sistema di moneta sovrana, completamente di proprietà dello Stato, il debito pubblico accumulato dallo Stato dovrebbe essere pari alla ricchezza privata accumulata dai cittadini dello Stato in questione. 
Fin quando non si arriverà a capire che per uno Stato la moneta è carta ( Cartalismo di Knapp), da questo problema non se ne verrà a capo.

Ricapitolando:
La moneta dev'essere della Repubblica italiana, quindi dei suoi cittadini, e non di una banca privata che la presta. 

Alla prossima!

2 commenti:

  1. non è solo la moneta, ma tutto un programma in azione insieme. il valore artistico storico italiano non ha pari è inestimabile, quindi consideriamo anche questo insieme al tesoro aureo italiano. Io sceglierei come presidente il magistrato Paolo Ferraro.

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    1. Chiaramente l'Italia come storia ed opere d'arte non è lontanamente paragonabile a nessun'altro Stato. Ma vede, proprio perché a queste opere, ed anche al contenitore (che sarebbe lo Stato), non si da lustro, allora scendiamo anche come apprezzamento. Eravamo il primo Stato nella classifica d'attrazione turistica, ora siamo il 19°. Questo dipende dagli investimenti che si possono fare per salvaguardare i patrimoni, e se l'economia non gira, di soldi da investire ne abbiamo pochi.

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