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lunedì 23 febbraio 2015

GRECIA vs TROIKA - NO TSIPRAS!! CHE DELUSIONE!

Salve gentili lettori!

Direi che dopo qualche giorno di stop, bisogna necessariamente tornare sulla tematica greca, perché ci sono importanti novità, che purtroppo non mi rendono per nulla soddisfatto.

Dai primi movimenti di Tsipras nella politica interna mi ero incoraggiato nel credere che fosse il momento giusto per la Grecia, per un suo ripudio del debito, per una sua necessaria uscita dall'Eurozona. Aveva fatto cose egregie e molto rapide nelle prime due settimane di governo (aumentato il salario minimo a 750 euro, bloccato privatizzazioni, vari aiuti umanitari ai più bisognosi...), che mi avevano portato ad essere così ottimista, ma purtroppo, mi sono sbagliato.

Nonostante i primi incontri di Varoufakis e Tsipras con l'Eurogruppo fossero finiti con un nulla di fatto (fattore che aveva ampliato ancor di più il mio ottimismo), alla fine la Grecia ha ceduto alle richieste dell'Eurogruppo, e conseguentemente della Troika.
In questo articolo proverò a sintetizzare quanto accaduto.

Buona lettura.

Sostanzialmente, con il nuovo accordo firmato dal governo greco, non cambia assolutamente nulla, gli impegni debitori della Grecia verso i suoi creditori rimangono inalterati e ci sarà una dilazione di altri 4 mesi con nuovi prestiti successivamente da restituire. Nel testo uscito fuori non vengono citate ne la parola Troika e ne la parola Memorandum, che semplicemente risultano essere andate all'anagrafe a farsi cambiare il nome.
In sostituzione di questi termini, la Troika si scioglie nelle sue tre istituzioni che la compongono e muta in: Istituti (per quanto riguarda la Troika, essa si scinde in FMI, BCE ed UE) e Accordo per mantenere tutti gli impegni (Memorandum).
Quest'ultimo rimane tale e quale al precedente, non mutando nemmeno di quel 30% promesso da Tsipras.

Inoltre il governo greco s'è portato a casa pure ulteriori compitini a casa da dover svolgere, quali:

- Altre riforme al ribasso (tagli) che già entro oggi, lunedì, dovranno essere valutate.
Queste riforme al ribasso sono necessariamente dei tagli ulteriori imposti al governo greco dalle istituzioni comunitarie, ma come si vede da questo grafico, la Grecia è la nazione più avanti nelle riforme strutturali imposte dell'UE!!!


Grafico: fonte OCSE

Ecco cosa diceva Alessandro Di Battista (m5s) sulle riforme che la Troika impone alla Grecia (ecco spiegato il grafico precedente).



Che le negoziazioni alla fine non fossero andate bene, e che il governo greco avesse ceduto si capiva benissimo già dal giorno precedente rispetto all'uscita della notizia ufficiale, in quanto il giornale tedesco " Die Welt " scriveva questo:

" Il ministro delle finanze tedesco è un uomo che ha già fatto politica da molti anni. E così lo si può perdonare se, nel suo discorso per il governo greco, con saggezza quasi paterna ha affermato che da oggi il governo ellenico ha un appuntamento con la realtà, che spesso non è bella come i sogni. Il giovane governo greco ha dovuto seppellire ieri i suoi sogni politici. Dopo le due discussioni di una settimana fa all'Eurogruppo, ha accettato i termini d'austerità imposti da Bruxelles...".

La delusione è tale all'interno di Syriza, che la corrente realmente comunista del partito pare abbia chiesto addirittura l'allontanamento di Tsipras (fonti greche). E attenzione, perché se già all'interno di Syriza si è creata una crepa, nella votazione parlamentare che dovrà approvare queste scelte del governo, potrebbero già esserci sorprese non proprio simpatiche per Tsipras!

Un ex "partigiano" greco, Manolis Glezos, entrato in Syriza con tutto l'ottimismo rispetto al programma di Tsipras, oggi chiede scusa al suo popolo, con queste semplici parole parole: " Mi scuso con i greci per quest'illusione "

Io avevo seguito la campagna elettorale di Tsipras, e le sue dichiarazioni erano piuttosto forti rispetto alla Troika, all'austerità, al debito:

11/11/2014: " L'unica proposta alternativa realistica e salvatrice è la cancellazione, attraverso una legge ed in un articolo, di TUTTE LE MISURE DI AUSTERITA' ";

13/12/2014: " Il programma di Syriza non chiede prestiti e non si sottopone a negoziazioni. E' il programma di Salonicco, e sarà applicato ";

13/01/2015: " Noi non siamo come Samaras che nel 2012 ha promesso rinegoziazioni e ritiri, ma che ha capovolto tutto la stessa sera delle elezioni ".

A quest'ultima affermazione viene realmente da dire che siano stati diversi, ma solo per la tempistica dilazionata!

Insomma cari lettori, Tsipras è dentro un sentiero senza uscita, con il nemico che si sta avvicinando ed il muro di fine corsa ormai prossimo. Questa scelta risulta essere solo un rinvio di una decisione inevitabile, ovvero il ripudio del debito denominato in Euro, e l'uscita dall'Euro.
Il governo ha semplicemente ottenuto altri 4 mesi, altri fondi con la quale onorare le precedenti obbligazioni, in cambio di nuova austerità e nuove riforme ancora più stringenti che aiutino a pagare altri debiti. Una corda al collo, insomma!

L'uscita dall'Euro sarà comunque inevitabile!

Alla prossima.


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