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mercoledì 25 febbraio 2015

STORIA DELL'UNIONE VALUTARIA - SME, DIVORZIO, SME CREDIBILE E LO SHOCK DEL 1992.

Salve gentili lettori.

E' ormai da qualche settimana che non sto più trattando nello specifico il tema Euro in modo puro, senza farlo attraverso collegamenti politici o riferimenti alla situazione italiana, spagnola o greca.
In questo articolo, vorrei produrre un percorso storico che, dal 1979 fino al 1992, ha portato l'Italia prima ad entrare nello SME e poi ad uscirne obbligatoriamente, con intermezzi non di minor importanza rappresentati dal "divorzio" tra Banca d'Italia e Ministero del Tesoro, e dalla modifica dello SME, che profuma tanto di "prove generali di Euro".
Qualora ne foste interessati, potreste trovare in questo articolo http://simosamatzai1993.blogspot.it/2014/11/gold-standard-bretton-woods-e-sme-i.html anche dei richiami storici sul Gold standard ed il Sistema di Bretton Woods.

Spero che l'articolo risulti non troppo complesso e di facile comprensione.
Buona lettura.

1979 - Il Parlamento italiano vota l'adesione allo SME.

Nel 1979 tutti gli Stati precedentemente legati al sistema di Bretton Woods vedevano continuare da qualche anno una sorta di libertà dei cambi, dove il loro valore nominale non era fissato con nessun altro cambio, e ci si limitava a far fluttuare il valore delle valute nel mercato.
Questo equilibrio si ruppe per gli Stati europei nel momento in cui i Parlamenti degli Stati del vecchio continente, compreso quello italiano, votarono l'adesione al Sistema Monetario Europeo (SME).
Pare paradossale col senno di poi, ma questa decisione parlamentare fu presa nonostante l'astensione del Partito socialista ed il voto contrario del Partito comunista.
Che cos'era lo SME? 
Esso risultava essere un sistema monetario simile al vecchio sistema di Bretton Woods, dove in sostituzione del Dollaro USA, veniva utilizzata un'unità di conto denominata ECU (European Currency Unit). Essa era, semplificando, una moneta di conto il cui valore nominale era attribuito attraverso la media dei cambi delle valute dei paesi interni al sistema stesso.
Il Dollaro stava a Bretton Woods come l'ECU stava allo SME.
Rispetto al Sistema di Bretton Woods, tuttavia, lo SME non prevedeva nessun fondo che sostenesse gli Stati in difficoltà.
Lo SME era una prima prova, assai primitiva di unione monetaria europea, tuttavia, a differenza dell'Euro, le monete nazionali continuavano ad esistere, e gli Stati membri, nonostante alcuni parametri fissi da rispettare, avevano dei limiti di manovre monetarie da poter attuare in caso di necessità.

1981 - "divorzio" tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia.

Sostanzialmente, il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia consistette  nel fatto che la Banca d'Italia, a differenza del passato, venne sollevata dall'obbligo di comprare le eccedenze dei titoli di Stato che non si riuscivano a piazzare alle aste.
Questa concessione permise alla Banca d'Italia di sentirsi sollevata da questo dovere, e questo produsse tre diverse conseguenze:
1) L'inflazione scese in modo corposo;
2) Il debito pubblico s'impennò perché tutte le imprese investirono la metà degli utili nei Titoli di Stato, che divennero un'investimento più produttivo rispetto ad un'ulteriore miglioramento dell'impianto produttivo delle imprese;
3) La disoccupazione cominciò ad aumentare.

In questo link troverete un articolo completo solo su questo tema http://simosamatzai1993.blogspot.it/2015/01/1981-divorzio-tra-tesoro-e-banca.html .

1987 - Trasformazione dello SME in "SME credibile".

In Europa gli Stati membri decisero di porre dei vincoli più stretti rispetto a quelli già in vigore dal 1979.
Se fino al 1987 i cambi potevano avere dei margini di libertà dal cambio fisso in caso di necessità, permettendo quindi una rivalutazione o una svalutazione a seconda delle esigenze, in modo da trovare un riallineamento, ora i riallineamenti dei cambi non furono più permessi. Si entrò in un vero e proprio Euro, pur mantenendo le valute nazionali, ma fissate indissolubilmente e senza margini all'ECU.
Le motivazioni che portarono a questa scelta furono dovute alla necessità d'attuare delle politiche di moderazione dell'inflazione, in quanto la Germania con le sue politiche rigide riusciva ad essere più competitiva nel mercato, dovendo sopportare un'inflazione più bassa rispetto agli altri paesi dello SME. E proprio l'Italia era quella che pativa di più questo squilibrio, in quanto la Germania è sempre stata, e sempre sarà il nostro maggior competitor nell'export.
Attraverso questa rigidità, ed attraverso la perdita del potere di riallineare il cambio alle esigenze economiche, si creò una sorta di allineamento al ribasso dei salari (la tanto amata deflazione salariale made in Germany).

1992 - L'uscita dallo SME e la ripresa.

Dopo aver fatto saltare per aria la cosiddetta " scala mobile " che riusciva a mantenere inalterato il potere d'acquisto dei lavoratori, allineando i salari all'inflazione, il 1992 fu l'anno della clamorosa crisi valutaria, che costrinse il governo Amato, dopo aver bruciato tutte le riserve valutarie estere al fine di provare a restare nello SME, ad uscirne in modo drastico.
L'Italia svalutò in modo pesante, del 20%, ma in questo modo i suoi prodotti ritrovarono la competitività d'un tempo e l'economia italiana riprese a crescere nel giro di un paio di mesi.
L'inflazione addirittura scese, dal 5% al 4%, al contrario delle solite paure che ci mettono i giornalisti pro Euro. 
E' vero, le correlazioni tra svalutazione ed inflazione esistono, ma sono molto meno pesanti di quello che vogliano farvi apparire i giornalisti, in quanto si prendono in considerazione anche casi d'iperinflazione come quello Argentino o quello dello Zimbabwe.


Spero che questa breve linea del tempo ricollegabile al percorso unitario degli Stati, fino ad una prova generale di Euro vi sia servita per comprendere bene il fatto che l'Euro non sarà irreversibile. Abbiamo già vissuto una situazione del genere, ed avete visto come andò a finire.

Alla prossima!


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