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sabato 6 giugno 2015

...ED UN BEL GIORNO, PARLO' ORFINI.

Salve gentili lettori!

Comincerei questo articolo col proporvi lo scontro a Ballarò tra Di Maio e Orfini, in quanto in questo botta e risposta del 2 giugno c'è uno scontro alla quale ci si potrà ricollegare dopo lo scandalo di Mafiacapitale 2. Eccolo.



Diciamo che sul passaggio riferito a Mafiacapitale 1, Orfini col senno di poi non è che ci abbia fatto una gran figura... . Leggete un po' http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2015/06/04/-mafia-roma-44-arresti-business-su-immigrati-_eb2f8c9f-16c5-4072-940b-0dc90f4b9266.html

Successivamente allo scoppio del secondo filotto di arresti, Orfini ha tenuto a nome del PD una conferenza stampa, che avrete sicuramente ascoltato. Il suo passaggio d'attacco insensato verso il Movimento 5 stelle è stato gratuito, e non ha lasciato certo immobile Luigi Di Maio.

Qualora vi fosse sfuggito, ecco l'intervento di Orfini.


Le sue parole indirizzate verso due componenti carismatici del Movimento 5 stelle, come Luigi Di Maio ed Alessandro Di Battista, non sono chiaramente sfuggite, ed è notizia odierna, la querela di Di Maio verso lo stesso Orfini. Io ho appreso la notizia attraverso un articolo sul blog di Beppe Grillo http://www.beppegrillo.it/2015/06/circo_barnum_orfini_orfinipagliaccio.html.
Con questa querela Di Maio ha chiesto un risarcimento, che verrà interamente devoluto al fondo di Microcredito.

Ma non è questo il tema dell'articolo.
Ieri sono venuto a conoscenza di un vecchio tweet di Orfini, datato 1 novembre 2011. Non mi ero reso cono sinceramente della data, e l'avevo preso sul serio, pensando che si stesse riferendo alla "meravigliosa" riforma del lavoro del governo Renzi. Accostare questo tweet al Jobs act è automatico...ma poi, la datazione ha smontato le mie tesi!
Cavolo, Orfini stava parlando da oppositore del governo Berlusconi nel 2011, allora evidentemente contrariato da politiche di precarizzazione del mercato del lavoro, che facilitassero i licenziamenti.
Quel governo Berlusconi era ormai al lumicino, ed infatti solo pochi giorni dopo (il 13 novembre), esso cadde con le dimissioni del premier Berlusconi.

Ripeto, leggetevi questo tweet, se non fosse stato per la data, l'avrei interpretato come una lode al renziano Jobs act.



Vi ricordate il contenuto della riforma del lavoro approvata pochi mesi fa???
Vi rispolvero la memoria... .

Il punto fondamentale è la precarizzazione del mercato del lavoro. Il JOBS ACT nasce anche per questo. Lo sappiamo tutti, le crisi nascono, si sviluppano ed hanno il loro apice, nel momento in cui i lavoratori, pur di avere un posto di lavoro e continuare a sopravvivere, decidono di piegarsi e sottostare alla perdita di diritti che sembravano ormai acquisiti e sacrosanti. La funzione della crisi economica è proprio questa.
All'interno del disegno del JOBS ACT non sono rimasti in vita tutta quella serie di contratti precari, e quindi, a tempo determinato (parlo dei contratti co.co.co, co.co.pro. ecc...) semplicemente perché non servono più, in quanto purtroppo, non è rimasto in essere alcun contratto "a tempo indeterminato". In contratti a tempo indeterminato, sono stati sostituiti dal tanto pubblicizzato "contratto a tutele crescenti". 
Sono sincero, sono molto impaurito da questo tipo di contratto. Esso è un contratto che terrà sotto continuo scacco e ricatto il lavoratore dipendente, privandolo di ogni sicurezza materiale, di qualsiasi visione sul futuro. 
Questo contratto, posso raccontarlo con una lunga corda, sospesa in aria e legata a due estremità lontanissime. Si parte senza avere neppure una prospettiva sul prossimo passo che si farà. Si potrebbe cadere in qualsiasi momento, e, se miracolosamente si dovesse riuscire ad arrivare all'estremità opposta del filo dopo 9 lunghissimi anni, senza essere spinti giù all'ultimo istante, dal datore di lavoro che ci sta aspettando al traguardo, allora cominceremo ad avere sollievo. Un miracolo, anzi, un miraggio d'un oasi inesistente.
E se al datore di lavoro non dovessimo più servire, ecco che potrà farci fuori con un indennizzo monetario, variabile dai 2 ai 18 mesi lavorativi. Accettando l'assegno d'indennizzo, il lavoratore dipendente, rinuncerà automaticamente al proprio lavoro, non avendo più diritto all'impugnazione del licenziamento.

Orfini the genius...


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