Translate

venerdì 20 novembre 2015

TERRORISMO - DUE PESI, DUE MISURE.

Salve gentili lettori.

Questo breve articolo vorrei dedicarlo alla diversa visione data ad una strage di proporzioni simili, in base alla collocazione geografica in cui essa ha luogo. Due pesi, due misure. 
Ma i civili innocenti parigini valgono esattamente quanto quelli nigeriani, libici, russi, palestinesi o siriani.
Vogliamo un equilibrio, in nome della fratellanza tra i popoli e del ripudio della guerra.

Buona lettura.


La concezione del "due pesi, due misure", in base alla collocazione geografica della strage, non appartiene di natura all'animo umano.
E' un modo di ragionare che si acquisisce attraverso l'educazione impartita, nel tempo, dallo sviluppo della società, e si basa su ragionamenti di carattere economico, geografico e geopolitico. 
S'è formata una cornice preconfezionata, dove tutti noi siamo rimasti ingabbiati, diventandone prigionieri. E' molto facile acquisire questo metro di giudizio, perché lo facciamo in modo indiretto e inconsapevole, mentre, al contrario, è difficile uscirne. Questo semplicemente per il fatto che la società in cui siamo inglobati, essendo spinta verso il centro della cornice, ci spinge a sua volta verso il centro rendendoci parte integrante di una catena, formata dall'informazione controllata e dagli male informati che a loro volta creano un passaparola. 
Credo di poter dire per esperienza personale che, essendone prigionieri, tutti noi al recepimento dell'informazione stiamo dentro la cornice, per poi tentare di divincolarci quando la ragione prova a venire nuovamente a galla. La ragione dev'essere allenata a venire a galla, altrimenti si resta con la benda negli occhi.

I due attentati di Parigi hanno avuto un richiamo informativo infinitamente maggiore rispetto ad altre stragi. E non parlo solo della notizia in se, ma anche dell'aspetto emotivo che ci lega a quest'avvenimento.
Ricordo che la prima strage di Parigi (parlo dell'attacco alla sede della rivista satirica Charlie Hebdo), fu nel gennaio del 2015. 
Il 3 gennaio 2015, a Baga (Nigeria), i fondamentalisti islamici sunniti di Boko Haram, attaccarono la città ammazzando 150 persone (stima del governo nigeriano); tre giorni fa, sempre Boko Haram ha attaccato un mercato nel nord-est della Nigeria, uccidendo 42 persone e ferendone altre 120.
E' di ottobre l'attacco alla capitale nigeriana Abuja, con diverse esplosioni che hanno causato almeno 18 morti LINK.
Mentre è del 31 agosto l'attacco nel nord-est della Nigeria che ha causato 56 morti LINK.
Boko Haram è strettamente legato all'ISIS, tanto da esserne alleato LINK. Sono di poche ore fa i dati che danno Boko Haram come organizzazione terroristica più prolifica LINK.

Dell'aereo russo precipitato nel Sinai con a bordo 224 persone rimaste uccise, non ho sentito ugualmente lo stesso sdegno provocato dai due attentati parigini, seppur anch'esso fosse stato immediatamente rivendicato dall'ISIS.



Per i civili siriani colpiti dall'offensiva francese, ugualmente non ho sentito nulla. Ricordo che l'offensiva si è svolta a Raqqa, capitale (se così vogliamo chiamarla) dell'ISIS in Siria. I dati del 2009 danno una popolazione di 196 mila persone in questa città, non esattamente una zona disabitata.
Ci sono video che mostrano civili innocenti sfollati, che trasportano tra le loro braccia bimbi senza sensi o gravemente feriti, e corpi di civili accasciati a terra senza vita.



Due pesi, due misure. Il primo lo chiamiamo terrorismo, il secondo militarismo. Ma gli effetti sui civili innocenti li provocano entrambi.

Alla prossima.

Nessun commento:

Posta un commento