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lunedì 1 febbraio 2016

UNIONI CIVILI, L'ART. 3 SULL'UGUAGLIANZA FORMALE E SOSTANZIALE ED IL CONFLITTO TRA DIRITTI CIVILI E SOCIALI.

Salve gentili lettori.

Ero da qualche settimana che ormai non scrivevo più sul blog, ma il tema delle unioni civili mi obbliga per coscienza personale ad esprimere il mio modestissimo parere. Proverò a farlo attraverso la Costituzione, il codice civile, il concetto di Famiglia che viene molto spesso strumentalizzato, facendo un richiamo a ciò che avviene e le motivazioni che portano tutto questo ad avvenire.
La legge dovrebbe arrivare al Senato domani, nella giornata di martedì.

Buona lettura.


Partirei in quest'analisi facendomi aiutare da uno degli articoli della Costituzione italiana che io amo di più, che è l'articolo 3, concernente il concetto di uguaglianza, visto sia da un punto di vista formale e sia da quello sostanziale. 

                                                     
Le motivazioni che mi portano ad amare questo articolo si possono capire, ed in questo caso possiamo rifarci a tutti e due i commi per rispondere alle problematiche inserite nell'argomento di cui stiamo discutendo.
Nel primo comma, che si occupa del principio di uguaglianza formale, troviamo scritto che:

 "i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali"

Formalmente, la Costituzione che nella gerarchia delle fonti del diritto è al primo posto, sancisce già di per se che le persone omosessuali (si parla di condizioni personali e sociali), hanno pari dignità sociale rispetto agli eterosessuali.
Il primo comma, infatti, ci parla molto bene del DIVIETO DI DISCRIMINAZIONE.
Andando al comma due, scopriamo che esso sancisce il principio di uguaglianza sostanziale, dicendo che: 

"E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana".

Si dice, semplicemente, che lo Stato deve porre in essere tutta una serie di strumenti, legislativi e funzionali, che vadano a sanare queste disuguaglianze.
Purtroppo, ancora oggi, questa disuguaglianza tra eterosessuali ed omosessuali resta ancora tale, lo vediamo tutti i giorni in base alle discriminazioni subite da quest'ultimi all'interno della società. 

Ma cosa prevede la legge a breve in discussione sulle unioni civili?

Qui è stata fatta una confusione incredibile, ma non è stata provocata a caso, secondo me, ma bensì per disorientare l'opinione pubblica sul contenuto stesso della possibile riforma. 
Potete leggervi la proposta di legge in questione su questo link: http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/FascicoloSchedeDDL/ebook/39314.pdf.
Il primo capo è dedicato alle unioni civile per le sole coppie omosessuali;
Il secondo capo, invece, riguarda sia le coppie omosessuali, che le coppie eterosessuali.
All'articolo 5 si parla dell'ormai famosa STEPCHILD ADOPTION, ovvero l'estensione delle responsabilità genitoriali anche rispetto al figlio del proprio compagno/a.
La legge, non prevede nessun passo riguardante il cosiddetto utero in affitto.

Visti gli aspetti di carattere costituzionale, dobbiamo fare un passo ulteriore, per andare ad osservare la problematica da un altro punto di vista, ovvero quello parlamentare.

La proposta di legge è della parlamentare Cirinnà, del PD. Il movimento 5 stelle, con votazione avvenuta nel portale nel 2014, voto favorevolmente alle unioni civili, con 21 mila voti favorevoli e 4 mila contrari. L'appoggio del m5s è garantito purché non si vada a distruggere l'impianto della legge stessa. 
Le problematiche nascono all'interno delle forze di maggioranza. Il PD, che ha presentato il progetto di legge, vede una divisione interna, provocata dai parlamentari cattolici che stanno remando contro, e rischiano di far saltare la possibilità d'approvazione della legge al Senato, dove la maggioranza è più limitata, specie prendendo in considerazione il fatto che NCD, sempre in maggioranza, è dubbiosa sulla scelta finale.
Ciò che sorprende è la mancanza dell'ideologia cosiddetta progressista nel PD, che dovrebbe essere il suo punto di forza, mentre ad oggi, rischia di diventare un boomerang incredibile.
In Italia, lo sappiamo, la presenza del Vaticano affievolisce le possibilità dei partiti politici di incidere su questioni come questa, perché i partiti hanno paura di ripercussioni di carattere elettorale riguardante i propri elettori cattolici. Questo è un limite che, ancora oggi, l'Italia non è riuscita a superare, purtroppo.
L'idea di una politica completamente laica, è presente in Costituzione, ma non viene applicata. Il sogno sarebbe quello di vedere politici cattolici, seguire uno schema di politica laica. Vedremo cosa ci riserverà il futuro.

Ora, passiamo alla Famiglia. 

Il concetto di Famiglia, per l'ala cattolica è fisso: un padre, una madre, e dei figli. Ed è proprio su questo versante che il PD rischia di far mancare i suoi voti decisivi per l'approvazione di questa legge.
Andando a vedere un confronto di concetto di "Famiglia", all'interno della nostra giurisdizione, possiamo trovare due interpretazioni differenti, all'interno dell'articolo 30 comma 3 della Costituzione e nell'articolo 230-bis del Codice Civile.
Nel primo caso, l'interpretazione di famiglia è restrittiva, mentre nel secondo caso, l'interpretazione è di carattere estensivo.

L'articolo 30 comma 3, interpreta la famiglia in modo restrittivo, considerando Famiglia un nucleo composto da genitori e figli.
Per quanto riguarda l'articolo 230-bis eccolo, riguardante aspetti di diritto privato, nello specifico dell'impresa di famiglia, l'interpretazione è di tipo estensivo, ed apre il concetto di famiglia, aprendolo a più personalità.
In questo caso, la Famiglia non è vista esclusivamente come composizione di genitori e figli, ma apre ai parenti ai parenti fino al terzo grado di parentela, ed agli affini fino al secondo grado.

Vedete come, i concetti di famiglia sono variabili, e non esiste uno schema fisso. Solo i paraocchi non ci permettono di vedere altri tipi di famiglia diversi rispetto ai canoni cosiddetti abituali. 
Rimuoviamo questi paraocchi e diamo una visione che vada verso un futuro dove la parità dei diritti sia una costante.

Una piazza riempita per negare dei diritti sacrosanti ad altre persone, non incarna ciò che s'intende per manifestazione di volontà.


In ultima analisi, vorrei esporvi un confronto tra diritti civili e diritti sociali.

Il governo in questo momento è costretto a gettarsi disperatamente sui diritti civili, perché sono il paracadute unico che può avere in un periodo in cui ci sta togliendo tantissimi diritti sociali, ottenuti con anni di lotte di lavoratori e sindacati.
E' quindi il momento giusto per pretendere un passo avanti sul lato dei diritti civili, che dalla nascita della Repubblica, come abbiamo visto in questo breve articolo, ancora non sono stati completati come richiesto dalla Carta costituzionale.
La maggioranza di governo, nonostante sappia che gettare la discussione politica sui diritti civili sia l'unico modo di sottrarsi alle problematiche derivanti dai diritti sociali, ha l'acqua alla gola, perché come abbiamo visto, il PD non trova un equilibrio per il malcontento dell'ala cattolica.
Premete sui diritti civili ora, ma sappiate alcune cose che ora proverò a dirvi.

L'appartenenza dell'Italia all'area Euro, fa si che non si possa applicare una svalutazione competitiva attraverso la moneta. E' vero che l'Euro s'è svalutato in questo periodo, ma il nostro competitor è dentro l'area Euro, ed è la Germania. Una svalutazione della moneta Euro, ammazza comunque i benefici maggiori che noi potremmo trarre attraverso l'aumento della domanda estera rilanciando l'esportazioni, perché automaticamente, di questo beneficio sta giovando anche la Germania, e questo lascia la situazione immutata.
Non avendo una moneta sovrana, non possiamo applicare svalutazione della moneta, e per tornare competitivi sui mercati, il governo applica una svalutazione del mercato del lavoro, attraverso l'abbassamento dei diritti sociali. Non vi siete già dimenticati del JOBS ACT, vero?
Vi rinfresco la memoria: PUBBLICO IMPIEGO
Ci sono stati tagli anche alle prestazioni sanitarie coperte dallo Stato, con l'esclusione di 203 esami medici che ora pagherete di tasca.
E come dimenticarci della cosiddetta riforma della "Buona scuola" che colpisce i diritti all'istruzione???
Controllate anche questi aspetti, non fatevi trascinare dove vuole il governo, ma abbiate gli occhi ben aperti per percepire una visione più ampia delle problematiche italiane.

Alla prossima.

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